Economia

Unipol, più profitti ma S&P taglia il rating

A preoccupare l’agenzia è la fusione con Fonsai. Malgrado il terremoto, migliora la redditività del ramo Danni

Unipol, più profitti ma S&P taglia il rating

Unipol raddoppia l’utile netto del semestre a 121 milioni (+112,3%), rafforza patrimonio e redditività, ma S&P abbassa la vo­tazione del gruppo da «BBB-» a «BB+». La compagnia perde il li­vello dell’ investment grade e cade nella categoria «junk» («spazzatu­ra »). Bologna, si legge in una nota, «non condivide la decisione» per­ché «non rappresenta corretta­mente la situazione del gruppo».
L’agenzia motiva la propria scel­ta con i rischi insiti nel salvataggio di Fonsai e mantiene l’outlook ne­gativo. Migliora invece il rating di Fonsai, da B a B+: la chiusura del­l’aumento di capitale ha ripristi­nato un’adeguatezza patrimonia­le al di sopra del minimo regola­mentare.
La scure di S&P non è di certo d’aiuto per la prossima asta sull’inoptato, slittata a fine ago­sto: da piazzare ci sono circa 800 milioni.

E si spera, dopo l’entrata fuori aumento di BlackRock e Norges, che al­tri investitori istituzionalivo­gliano scom­me­ttere sul me­gagruppo.
Sul­le azion­i rispar­mio particolar­mente penaliz-zate, l’addiUni­pol, Carlo Cimbri, ha assicurato che la compagnia «terrà in porta­foglio le azioni dell’aumento Fon­sai garantite ( 142 milioni), perché pensiamo che si valorizzeranno insieme al resto delle azioni di Uni­pol- Sai». «Non ci metteremo a venderle di corsa - ha aggiunto - ; andiamo per gradi: prima faccia­mo la fusione. A quel punto avre­mo una composizione tra diverse categorie di azioni e faremo dei ra­gionamenti, oggi è prematuro ab­bozzare qualche idea».

Non preoccupa Cimbri nean­che la richiesta dell’Isvap di inte­grare le riserve in quanto, dice, «abbiamo un programma azien­dale che rispettiamo da anni e sia­mo assolutamente tranquilli sul­la solidità». Il giudizio di S&P arri­va proprio nei giorni in cui l’ad si è messo al lavoro sul megagruppo. «Unipol ha già avviato le fasi che porteranno nei prossimi mesi al­l’integrazione con Fonsai, lavo­rando fianco a fianco con i mana­ger delle nuove compagnie per re­alizzare importanti sinergie po­tenziali alla base della creazione di valore per gli azionisti», ha spie­gato il top manager.

Intanto Unipol chiude il seme­stre con risultati in crescita: un uti­le consolidato a 121 milioni di eu­ro (+ 112,3% ) e un margine di solvi­bilità rafforzato e pari a 1,6 volte il minimo regolamentare. Scende la raccolta nel Danni a 2.146 milio­ni (-2,3% sul primo semestre 2011, per effetto delle rigorose po­litiche di selezione dei contratti e per il perdurare della crisi econo­mica). Calano anche i premi diret­ti Vita di Unipol a 1.074 milioni, -20,4% (nel contesto di una flessio­ne del mercato del 21%). Ma mi­gli­orano gli indicatori della reddi­tività della gestione tecnica, nono­stante gli effetti del sisma in Emi­lia. Il combined ratio si attesta al 95,5% che, al netto del terremoto, è al 92,3%, rispetto al 99% del pri­mo semestre 2011.

In utile anche Unipol Banca: 6 milioni di profitti (3 milioni nel 2011).

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