Economia

Unipol salirà al 20% di Bper. Ma niente fusioni interne

La compagnia rileva 1,3 miliardi di sofferenze Cimbri: «A maggio il piano, punteremo sulla cedola»

Unipol salirà al 20% di Bper. Ma niente fusioni interne

Bper conquista Banca Unipol per 220 milioni e, a sua volta, cede a Unipol, 1,3 miliardi di crediti deteriorati per 130 milioni. L'annuncio, come da attese, è arrivato ieri mattina contestualmente all'approvazione del bilancio 2018 chiuso per Bper con un utile netto di 402 milioni, il più alto di sempre, e con un indice di patrimonializzazione all'11,9%, stabile rispetto a settembre e per Unipol con un risultato netto consolidato di 628 milioni (dal rosso di 169 milioni del 2017) e con un indice di patrimonializzazione Solvency ratio al 163 per cento. In Borsa Bper, che ha come primo azionista proprio Unipol (15% del capitale), ha messo il turbo chiudendo in rialzo dell'8,8% a 3,2 euro, mentre il gruppo assicurativo bolognese ha perso il 5,4% a 3,76 euro e la controllata UnipolSai il 3,2%.

Le due operazioni consentono alla banca guidata da Alessandro Vandelli di rafforzarsi e accelerare la pulizia di bilancio, mentre a Unipol di abbandonare le vesti di conglomerato finanziario per focalizzarsi sull'attività assicurativa e, allo stesso tempo di aumentare la dimensione operativa di UnipolRec, un asset nato dallo scorporo delle sofferenze di Unipol Banca che il gruppo vuole valorizzare.

«Da oggi Unipol ha posto un limite al rischio sul proprio investimento bancario. Prima, con Unipol Banca all'interno del nostro perimetro, qualsiasi cosa venisse in mente» alla Vigilanza Ue «eravamo in una situazione vincolata» ha detto l'ad Carlo Cimbri. Il nostro interesse «non è più quello di gestire una banca, ma di creare le condizioni affinché Bper possa fare bene. Ora l'obiettivo è salire dal 15 al 20%» del gruppo modenese.

Cimbri ha poi annunciato un nuovo piano industriale, che sarà presentato a maggio e l'intenzione di «continuare ad avere politiche di dividendo sui livelli più alti del mercato». All'orizzonte non c'è invece alcun accorciamento della catena di controllo, anche se Cimbri aggiunge: «Oggi non ci stiamo pensando, poi nella vita come negli affari non c'è nulla di definitivo».

Tornando a Bper, ieri ha concluso anche l'acquisizione delle quote di minoranza di Banco di Sardegna dalla fondazione omonima in cambio azioni e bond convertibili dell'istituto, grazie a cui la fondazione salirà dal 3 al 6,4% del capitale. Si stimano, a regime, nel 2021, 85-95 milioni di sinergie lorde.

Bper - ha detto Vandelli - è inoltre «vicina» insieme a Pop Sondrio all'acquisto del residuo 40% di Arca Sgr, riveniente dalle ex popolari venete in liquidazione.

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