Economia

Utile Eni a 2,2 miliardi Scende l'indebitamento

Descalzi aumenta l'acconto del dividendo, bene anche l'attività retail. Ma la Borsa è tiepida

Camilla Conti

L'aumento del prezzo del petrolio spinge i profitti dell'Eni, che ha chiuso il secondo trimestre con il raddoppio dell'utile operativo a 2,2 miliardi dai 983 milioni dello stesso periodo del 2017. Il messaggio lanciato dall'ad, Claudio Descalzi, nel presentare i conti al mercato è che il gruppo sta performando meglio dei concorrenti grazie agli investimenti fatti negli anni passati. Questo ha permesso di ottenere il 124% sul 2017, mentre il risultato cosiddetto «adjusted», ovvero al netto di poste straordinarie, è balzato del 45% a 1,74 miliardi. Nel secondo trimestre l'utile netto è salito a 1,25 miliardi e quello adjusted a 0,77 miliardi (+66%). L'utile operativo depurato delle voci straordinarie è stato di oltre 2,56 miliardi, in miglioramento del 152 per cento.

L'indebitamento finanziario netto è sceso sotto quota 10 miliardi alla fine di giugno a 9,89 miliardi (-36% rispetto allo stesso periodo del 2017): si tratta del livello più basso registrato negli ultimi 11 anni. Forte la generazione di cassa operativa: 3 miliardi nel secondo trimestre 2018 (+12%) e 5,2 miliardi nel semestre (+13%). Gli investimenti netti sono stati di 3,67 miliardi nel semestre, più che finanziati dal flusso di cassa organico.

Forte di questi risultati il cda ha proposto per gli azionisti un acconto sul dividendo 2018 di 0,42 per azione a valere sul dividendo annuo di 0,83 euro già comunicato (pari a un rendimento del 5,1%), in aumento rispetto agli 0,8 euro relativi all'esercizio 2017 e dagli 0,4 euro dell'acconto precedente. «Nel secondo trimestre, come già nel primo, Eni ha proseguito nel trend di forte miglioramento della redditività che aumenta del 152% a fronte di una crescita del brent in euro del 38%, trainata dalla performance del business E&P (esplorazione e produzione) che ha più che triplicato il suo contributo. La generazione di cassa consolidata è anch'essa nettamente cresciuta, spinta dal prezzo brent e dalla maggiore produzione con un contributo per barile che sale a 20, consentendoci di confermare la riduzione a 55 dollari al barile della nostra cash neutrality per il 2018», ha commentato Descalzi riferendosi alla copertura degli investimenti e del dividendo. «Siamo fiduciosi che raggiungeremo i nostri target di 9,1 milioni di clienti e intorno ai 200 milioni di ebit», aggiunto l'ad durante la conferenza telefonica con gli analisti commentando i risultati di Eni Gas e Luce, che «sono piuttosto forti, abbiamo raggiunto un 130 milioni» di risultato operativo.

La Borsa, però, resta tiepida: il titolo del Cane a sei Zampe ha chiuso la seduta di ieri in leggero calo (-0,67% a 16,2 euro) recuperando sul finale

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