Economia

Il Valdex al posto dell'euro: ad Aosta spunta una nuova moneta locale

Dopo la Sardegna, anche la Val d'Aosta strizza l'occhio alla moneta virtuale. Funzionerà solo su una piattaforma digitale. Ma è un altro attacco all'euro

Il Valdex al posto dell'euro: ad Aosta spunta una nuova moneta locale

La Valle d'Aosta vara una nuova moneta locale. Si chiama "Valdex" e, sebbene gli ideatori si rifiutino di accettare di chiamatela "moneta virtuale", non può essere cambiata in euro e può essere usata soltanto su una piattaforma digitale. D'altra parte non esiste in forma di cartamoneta e può essere usata solo nel circuito degli associati. Si tratta, al pari della già nota "Sardex" adottata in Sardegna, di un tentativo di affrancarsi dall'euro senza effettivi riscontri nella realtà e, soprattutto, nell'economia locale.

Come racconta la Stampa, il "Valdex" è stato presentato in via ufficiale proprio in questi giorni. A caricare l'evento di importanza il stato il neo governatore Pierluigi Marquis che si era espresso favorevole all'iniziativa portata avanti da alcuni imprenditori per "rilanciare l’economia locale" attraverso "strumenti di credito paralleli e complementari a quelli tradizionali". "Le aziende che si iscrivono al circuito - spiega Daniele Mammoliti sulla Stampa - acquistano e vendono beni e servizi all’interno dello stesso circuito bilanciando le entrate e le uscite attraverso un sistema di compensazione dei crediti e dei debiti. Il 'credito' - continua il giornalista - non viene dunque erogato da un'autorità centrale ma sono le stesse imprese a farsi credito tra loro in quanto tutte le posizioni di debito e credito sono riferite al circuito nel suo complesso, ovvero all’insieme di tutte le imprese iscritte".

Il presidente della Valdex srl, Mauro Salmin, ha spiegato alla Stampa che l'obiettivo del progetto è "rinsaldare i rapporti all'interno della comunità" facendo rinascere "scambi economici e e sociali". Già seicento aziende valdostane hanno mostrato un certo interesse per l'iniziativa supera quota 600. Di queste, però, soltanto "qualche decina" avrebbe già aderito.

"La funzione più importante del circuito - spiega alla Stampa l'amministratore delegato Francesco Yoccoz - è aiutare le aziende a mantenere e acquisire preziose quote di mercato".

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