Economia

Veratour fa profitti e scommette sull'Europa

Ventisette bilanci in attivo su ventisette. Se non è un record certamente è una performance da segnalare quella di Veratour, il tour operator tutto italiano che ieri al Gallia di Milano ha presentato i risultati dell'esercizio 2016. Malgrado il crollo di alcuni prodotti, come Egitto e Tunisia, che dal 2010 al 2016 sono scesi da 61 milioni di ricavi a 5,6 milioni, l'Ebt, ovvero il risultato prima delle imposte, si è assestato a 9,3 milioni, con un utile netto di 6,3 milioni e un aumento del 49,62 per cento rispetto al 2015. Il fatturato complessivo è di 177 milioni, in flessione rispetto all'anno precedente (-5,62 per cento), e l'ebitda, ovvero il margine operativo lordo, è di 9,62 milioni contro i 5,97 del 2015. Da un punto di vista finanziario l'anno si chiude con una posizione netta finanziaria di 23,9 milioni rispetto ai 20,5 del 2015.

L'obiettivo dell'azienda romana è quello di raggiungere i 200 milioni di fatturato nel 2017 e di 230 milioni nel 2019. Per questo, spiega Carlo Pompili, ad di Veratour, «abbiamo rimodulato l'offerta trasformando un problema in opportunità investendo in aree sicure come Italia, Spagna e Grecia». Quest'anno Veratour propone sei nuovi villaggi Veraclub: due in Italia (Salento e Calabria), uno ciascuno in Grecia, Egitto, Maldive e Mauritius.

AnCu

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