Economia

Vivendi delusa da Tim: "Il cda è un pasticcio"

Ma Conti replica: "Il board è unito". Genish: "La low cost Kena ha 500mila clienti". Bene il titolo

Vivendi delusa da Tim: "Il cda è un pasticcio"

«Cinquecentomila clienti per Kena e nessuna paura della concorrenza di Iliad». Lo spiega l'ad di Tim Amos Genish ieri in conference call con gli analisti dopo i conti semestrali presentati martedì. Il risultati del semestre non sono certo clamorosi ma il titolo ieri è salito dell'1,45%. I conti hanno mostrato le criticità del business, con margini in calo per oneri non ricorrenti tra cui l'accordo sulla solidarietà rinnovato solo a fine giugno, l'impatto del ritorno alla fatturazione mensile, e i ricavi sul roaming abbattuti dalle nuove regole europee. Ieri ha fatto sentire la sua voce critica anche il primo azionista Vivendi (25% circa) che si è detto «molto preoccupato per la situazione», definendo il cda della società «un pasticcio». Secondo il gruppo francese il fondo Elliott, da quando ha preso il controllo del board, non sta imprimendo al piano industriale l'accelerazione promessa che prevedeva la separazione della rete, la conversione delle azioni di risparmio la cessione di attività e il ritorno al dividendo.

Vivendi esprime preoccupazione anche per il prezzo delle azioni, che ha registrato un calo del 25% dall'assemblea del 4 maggio e per la mancanza di visibilità del piano di risanamento dell'azienda. Le critiche sono rivolte evidentemente al board dato che l'ad Genish, che ha ribadito la sua volontà di restare al timone della società, è stato scelto dall'azionista francese. Il presidente di Tim Fulvio Conti si è detto stupito e ha ribadito che «il cda opera in un clima coeso e costruttivo e nell'interesse di tutti gli azionisti sostenendo l'ad nel conseguimento degli obiettivi del piano strategico DigiTim». Vivendi ha comunque detto che non sono state prese decisioni sull'opportunità di convocare una nuova assemblea.

I punti sottolineati da Vivendi, come la separazione della rete, fanno parte del piano di Genish ma il processo per arrivarci è ancora molto lungo. Tra le priorità c'è la partecipazione all'asta per il 5G, per la quale Tim dovrà mettere sul piatto circa 700 milioni per le nuove frequenze che saranno reperite almeno in parte con la dismissione di asset non core. Per il momento l'unica decisione certa riguarda Persidera ma potrebbe rientrare anche Sparkle che ha un valore ben maggiore. L'ad ha anche ribadito che Tim ha avuto meno impatti rispetto ad altri operatori dall'ingresso di Iliad nel mercato italiano e i clienti che ha perso non sono giovanissimi, hanno circa 40 anni e hanno più di una sim. Secondo Genish inoltre l'offerta di Iliad, a 5,99 euro per chiamate illimitate e 30Gb di dati, non è sostenibile economicamente. Quanto al suo operatore low cost Kena, Genish ha anticipato che nella seconda parte dell'anno verrà lanciato il 4G.

Genish ha anche spiegato di essere disposto a collaborare con Open Fiber per la realizzazione della rete ma «al momento però non c'è nessuna iniziativa concreta».

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