Economia

Vodafone cambia per il 5G ed evita 1.130 esuberi

Accordo per «solidarietà», incentivi e 300 assunzioni È la strada per gestire la trasformazione delle tlc

Vodafone cambia per il 5G ed evita 1.130 esuberi

Vodafone firma l'accordo con i sindacati per la ristrutturazione aziendale. Del resto, si sa, il settore delle tlc è in una fase di profonda trasformazione. La contrazione delle tariffe, sopratutto nella telefonia mobile, e l'offerta di nuovi servizi hanno creato la necessità di ridurre gli organici e di assumere personale specializzato nello sviluppo di nuove tecnologie legate alla banda ultralarga per la telefonia fissa e al 5G per il mobile. Tavoli di trattative sono per la riduzione dell'organico sono aperti anche In Tim e in Wind.

Quanto a Vodafone, pur avendo i conti a posto, aveva individuato 1.130 esuberi. Ma i licenziamenti sono stati scongiurati dalla società guidata in Italia da Aldo Bisio grazie ad un accordo sindacale che vede la messa in solidarietà per 4.870 lavoratori, il ricorso alla mobilità volontaria e incentivata per 570 e riconversioni professionali per 320 dipendenti. A lato c'è anche un piano di assunzioni per 300 persone in prossimi tre anni. «Siamo assolutamente soddisfatti - ha detto Riccardo Saccone, segretario nazionale della Slc Cgil - questa è la vera contrattazione di anticipo. Stiamo provando a gestire la trasformazione tramite un uso intelligente di tutti gli strumenti, anche degli ammortizzatori sociali. Per noi si tratta di un punto di riferimento per tutto il settore con l'obiettivo di governare il cambiamento dell'organizzazione aziendale a seguito della trasformazione digitale del mercato delle tlc».

In pratica sono state evitate mosse unilaterali e traumatiche da parte dell'azienda. Punti principali dell'accordo sono la riqualificazione professionale, la progressiva internalizzazione delle attività, il mantenimento delle sedi e del perimetro delle attività. «Proprio la riqualificazione professionale insieme al focus su nuove attività - ha detto Saccone - date dall'implementazione della rete 5G creeranno nuova occupazione. Il sindacato vuole stare dentro il processo del cambiamento per essere parte attiva e non permettere alle aziende azioni unilaterali traumatiche». Da sottolineare che il piano di assunzioni per i prossimi tre anni di circa 300 lavoratori è volto al potenziamento della strategia di rilancio aziendale per lo sviluppo del 5G, i nuovi servizi alle imprese e la trasformazione digitale. Ora la palla passa ai dipendenti che dovranno approvare la bozza di intesa proposta da azienda e sindacati.

Lo scenario per le tlc, settore portante di tutta la net economy, ossia le aziende che operano in rete, non è dei migliori anche se proprio lo sviluppo del 5G potrebbe rappresentare la luce fuori dal tunnel. Secondo i dati forniti ieri da Anitec-Assiform, ossia l'associazione delle aziende che operano nell'Ict, in Italia entro il 2025 l'impatto del 5G sull'occupazione dovrebbe essere importante con oltre 186 mila nuovi posti di lavoro. E ancora meglio di noi faranno Francia, Germania, ma sopratutto la Spagna, dove dovrebbero essere creati oltre 300mila posti di lavoro. C'è però un problema come sottolineato dal presidente di Anitec- Assinform, Marco Gay. «Lo sviluppo e la creazione di posti di lavoro - ha detto- è legata anche allo sviluppo dell'intero sistema paese».

E quindi a leggi che permettano lo sviluppo delle imprese e percorsi didattici in grado di fornire personale specializzato.

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