Economia

«Volkswagen non cede Scania e Man»

Il vicepresidente della casa svedese Carlbaum: «Con Navistar più forti»

Pierluigi Bonora

Sodertalje (Svezia) Grandi manovre in corso nel settore dei veicoli industriali. E se tempo fa le avances di Mercedes nei confronti di Iveco non sono andate a buon fine, e dalla Cina c'è chi sarebbe interessato ai bus di Volvo, ad aprire le danze è stato il Gruppo Volkswagen che si è preso il 16,6% dell'americana Navistar per 230 milioni di euro. Si tratta della stessa società sulla quale, anni orsono, sempre Iveco avrebbe messo gli occhi come «ponte» per entrare nel mercato Usa dei camion. «Qualcuno deve pur arrivare primo», rompe il ghiaccio Mathias Carlbaum, membro del cda di Scania e vicepresidente esecutivo con delega a tutti i mercati. Carlbaum parla dal quartier generale di Scania, a Sodertalje, non lontano da Stoccolma, dove la società svedese, che fa parte della galassia Volkswagen, ha presentato «The next generation» dei suoi Tir. Importante l'investimento (2 miliardi) e ambiziosi gli obiettivi (digitalizzazione, guida autonoma ed elettrificazione).

Scania e il concorrente tedesco Man sono in piena competizione all'interno del gruppo e più volte, nei mesi scorsi, dal mercato sono giunte voci di un loro possibile sacrificio per far fronte ai costi derivanti dal Dieselgate.

«Non ci sono discussioni su questo argomento risponde il manager Wolfsburg, al contrario, ci presenta sempre come un grande punto di forza del gruppo. E ora, con il contributo di Navistar, il nostro settore rappresenta sempre più un fattore chiave per Volkswagen».

Il Diesegate è deflagrato un anno fa negli Usa e non sono mancati accostamenti con l'operazione Navistar, un modo per Volkswagen sostengono i maliziosi per cercare di riappacificarsi con l'opinione pubblica attraverso un sostegno concreto allo sviluppo della società partecipata. E anche in questo caso Carlbaum smentisce ipotesi del genere. «Le due cose non sono collegate precisa -; i colloqui andavano avanti da tempo, molto prima della vicenda dei motori diesel. Navistar è un marchio che ci piace e largamente riconosciuto, dotato di una rete di concessionari negli Usa e in molti Paesi dell'America latina. Volkswagen Truck e Bus ha riempito una sorta di vuoto geografico».

Nei piani del gruppo tedesco c'è la volontà di attuare, con Navistar, sinergie, scambi di tecnologie e unificare gli approvvigionamenti. Due membri del cda di Vw Truck e Bus entreranno poi nel board Usa. «Navistar aggiunge il manager rappresenta la più grande struttura di vendita americana nel settore diesel». A livello mondiale, Carlbaum vede l'Iran il Paese che, in futuro, calamiterà la maggior attenzione dei costruttori. «Teheran afferma il vicepresidente esecutivo di Scania ha un enorme bisogno di rinnovarsi e quando le sanzioni verranno meno rappresenterà un'importante opportunità». Quanto al Brasile, Carlbaum si attende invece «almeno ancora due anni difficili». In programma c'è una crescita della quota in Navistar? «Negli Usa puntualizza - se si supera il 20% bisogna lanciare un'offerta sull'intera società.

E questo non è nei nostri piani, per il momento».

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