Economia

Voucher: il governo pensa ad una carta prepagata

Il governo pensa a una carta ricaricabile con cui le famiglie potranno pagare colf, badanti , giardinieri e baby sitter occasionali e contratti a chiamata "light" con un tetto di 400 giorni in 3 anni per le imprese. Sindacati freddi

Voucher: il governo pensa ad una carta prepagata

Tornano i voucher. Secondo alcune indiscrezioni il governo starebbe valutando alcune ipotesi per sostituire i voucher, abrogati per legge, da inserire nella manovrina di primavera che a breve inizierà l'iter parlamentare. Dovrebbero essere riproposti in questo modo: una carta ricaricabile con cui le famiglie potranno pagare colf, badanti, giardinieri e baby sitter occasionali. Previsti inoltre contratti a chiamata "light" con un tetto di 400 giorni (in tre anni) per le imprese. Tutti strumenti tracciabili a cui, tra l'altro, eventualmente si potrebbe aggiungere la possibilità di detrarre fiscalmente la spesa sostenuta dalle famiglie.

Di fronte a queste ipotesi i sindacati sono freddi, in attesa di vedere le proposte concrete. Susanna Camusso (Cgil) avverte: "Sulle cose che sento e leggo vorrei dire che il governo ha fatto votare al parlamento una legge di abrogazione dei voucher. Se li reintroduce credo che la prima cosa che faremo è un appello alla Cassazione". Grande freddezza anche dalla Cisl: "Il governo farebbe bene a fare chiarezza - dice all'Adnkronos Annamaria Furlan - facendo una proposta precisa su come intende regolare il lavoro saltuario che tra l'altro interessa le famiglie italiane ed il no profit, in modo da evitare ulteriori pasticci".

Sebbene non ostile alle novità la Uil ironizza: "Nell'era del digitale si parla troppo di card... ormai se ne discute un sacco... bisogna vedere", dice il segretario generale Carmelo Barbagallo che sollecita comunque il governo ad un confronto rapido. "Carta ricaricabile, contratto a chiamata leggero... non sono contrario in linea generale. L'importante è che si garantiscano tracciabilità, contribuzione e platea dei lavoratori. Ma sarebbe opportuno un incontro con il governo, una discussione anche rapida, per evitare una proposta nebulosa e dai contorni incerti". Il leader Uil sollecita l'esecutivo a fare presto "perché nel frattempo i lavori saltuari sono ritornati in nero e il nero costa allo Stato più di quanto possa costare una eventuale detrazione per le spese sostenute dalle famiglie per questi tipi di lavori accessori".

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