Economia

Yoox stringe su Net-à-Porter Per difendersi da Amazon

Confermato il progetto di fusione, e la società italiana vola in Piazza Affari (+10%). Gli analisti: "Vantaggi sulla logistica"

Ipotesi di fusione nell'e-shop di prodotti di lusso tra l'italiana Yoox e Net-à-Porter, società londinese ma di proprietà del gruppo svizzero Richemont, che controlla anche Cartier e gli orologi «gioiello» di Piaget e Baume&Mercier. Le due società hanno confermato i rumors che porterebbero alla creazione di un leader di mercato nel settore delle vendite online di prodotti di alta moda. Bene la reazione in Borsa di Yoox. Ieri la società fondata da Federico Marchetti ha messo ha segno un rialzo del 10% con volumi quasi 5 volte la media.

Richemont, controllata dal finanziere sudafricano Johann Rupert, punta a mantenere una quota nella società integrata in cui investirebbe per avere una forte presenza nelle vendite di beni di lusso online.

Net-à-Porter in realtà piace a molti, tanto che Richemont, che aveva comprato nel 2010 per circa 400 milioni, ha già ricevuto nelle ultime settimane offerte informali da almeno quattro società di investimento pronte a valorizzare l'e-shop online fino a 2,2 miliardi di euro. Tra gli interessati anche il colosso dell'e-commerce Amazon, sguarnito sul fronte delle vendite di beni di lusso. Quanto ai conti, Net-à-Porter, fondata da Natalie Massenet nel 2000, quest'anno dovrebbe andare in utile. Nel 2014 i ricavi sono stati pari a circa 700 milioni e il suo valore è, secondo gli analisti, tra 1,3 e 1,5 miliardi. Yoox invece è già in utile e capitalizza intorno a 1,3 miliardi.

L'unione tra le due società potrebbe riuscire a contrastare l'agguerrita competizione delle rivali di moda online e dei grandi magazzini, più esclusivi, come Bergdorf Goodman, che hanno investito in maniera pesante sul settore delle vendite in rete. «L'integrazione unirebbe l'offerta di prodotti in collezione, quelli di Net-à-Porter, con quelli a sconto di Yoox», hanno spiegato gli analisti di Citi. La combinazione consentirebbe inoltre a Yoox di essere meno dipendente dai siti di shopping online che il gruppo gestisce per conto di varie società della moda, la precisazione di Fidentiis.

Per il broker italiano ci sarebbero anche delle sinergie sui costi di consegna e più in generale sulla logistica. Yoox, però, dovrebbe essere in grado di rassicurare i grandi marchi del lusso sul fatto che Richemont, un loro concorrente, sia anche azionista della società. Yoox starebbe pensando a un'offerta in azioni, mentre Amazon potrebbe mettere sul piatto anche consistente liquidità. Secondo indiscrezioni c'è ancora da risolvere il nodo della fondatrice di Net-à-Porter, Massenet, per la quale sarebbe necessaria una «liquidazione» da circa 100 milioni, ma la società non ha più un amministratore delegato da oltre un anno e il fondatore di Yoox, Marchetti non avrebbe problemi a guidare il nuovo gruppo.

Yoox torna così sui massimi toccati a giugno 2014, a 23,1 euro.

In un mese il valore del titolo è cresciuto del 19%, in sei mesi del 30%.

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