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Elaborazioni su forma e colore Così l'essenzialità sposa il tempo

Il designer inventò i Wall Clock e uno stile unico

Max Bill (1908-1994) è stato architetto, designer, grafico, scultore, pittore, saggista, docente.

Figlio concettuale del Bauhaus di Dessau, per lui ogni cosa realizzata doveva avere un motivo rigoroso e la «gute Form» - perché Forma riteneva fosse «tutto ciò che incontriamo e vediamo nello spazio»-, è un qualcosa «non qualsiasi» ma, sotto il profilo della tecnica, solo quello che è da considerare particolarmente valido.

Teorico dell'essenzialismo e precursore della corrente minimalista degli anni '80, Bill, dal 1951 al 1962, ha collaborato con Junghans (fondata nel 1861), realizzando per essa, gli ormai famosi Wall Clock, da cucina o ufficio, e modelli da polso riproposti in serie denominate «Max Bill per Junghans». La Maison di Schramberg (nella Foresta Nera, in Germania), che alle intuizioni grafico-estetiche di Bill deve molta parte del suo successo attuale, conserva quale fiore all'occhiello del suo catalogo la suddetta collezione, affiancandovi concettualmente la linea Form, ma estendendo il credo del Maestro svizzero, seppur con maggiore pregnanza nei dettagli e nelle cromie, anche ai modelli Meister. Quest'anno la Max Bill by Junghans è stata arricchita con un'edizione speciale su cassa in acciaio da 38 mm, al quarzo, il cui quadrante argenté mat minimal è declinato con indici a filo, oppure a numeri arabi nel carattere tipografico creato da Bill e adattato anche alla scala periferica della minuteria. Il vetro, in plexiglass bombato, va a chiudersi sulla carrure, eliminando quasi del tutto la lunetta. Ma la vera particolarità dell'orologio, comunque, va ricercata sul fondello, su cui è riprodotta la «variation 1» delle «Quindici variazioni sullo stesso tema», elaborate da Bill fra il 1935 e il 1938. Rappresenta uno sviluppo continuo, passando da una forma geometrica a quella successiva ognuna definita da un colore -, secondo uno schema oggettivo-matematico: un lato di un poligono allo stesso tempo rappresenta un lato del poligono successivo. «Un gioco puro di forma e colore» come amava definirlo Bill.

FRin

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