Cultura e Spettacoli

Elio riesce a parlare male del premier anche dallo spazio

Finisce la scuola e gli extraterrestri dilagano sul grande schermo. Per trainare il pubblico junior, la Universal ha chiamato Elio delle Storie Tese a doppiare, in milanese stretto, Paul (dal primo giugno), divertente commedia d’avventura con Simon Pegg e Nick Frost nel ruolo di appassionati ufologi. I due battono gli Usa in pullmino, per cercare tracce di attività aliena e s’imbattono nel mostriciattolo Paul, facsimile di E.T., ma molto più disincantato. Proprio come il cantautore meneghino, che s’è fatto guidare dalla sua vena ironica per aggiungere un pizzico di verve al doppiaggio. «Gli alieni sono simpatici e possono salvarci da Berlusconi», attacca l’artista cinquantunenne, che tra le serate in tivù con la Dandini, le tournèes teatrali con la Wertmueller e le sue performances dal vivo deve guadagnare più o meno come un Paperone. Adesso, poi, che quest’irriverente di mestiere ha sposato la causa dell’aspirante sindaco Pisapia, c’è ancora più audience da conquistare tra i giovani. E infatti, l’ingegner Elio passa più tempo a sparare contro Silvio B. ( «alieno», «bastardo») che non a spiegare il perché e il percome sia approdato a prestare la propria voce a Paul. «Leggo Asimov e la fantascienza mi piace, però devo avere qualcosa di concreto in cui credere: Blade Runner, per esempio, è un film di sci-fi molto credibile», s’industria lui.
In Paul ritroviamo anche la veterana Sigourney Weaver, legata alla saga di Alien, oltre a numerose citazioni di pellicole di fantascienza arcinote, da Incontri ravvicinati del Terzo Tipo a E.T. Ce n'è anche in salsa italiana, però, perché il 10 approda in sala 6 giorni sulla terra di Varo Venturi, appassionato ufologo che qui affronta, per la prima volta da noi, lo spinoso tema dei rapimenti alieni, o «alien abductions».

Vale a dire che quando molti di noi spariscono, sono in realtà gli extraterrestri a portarci via.

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