Roma

Emendamenti anti-casta del centrodestra

Tagliare gli enti inutili e ridurre le spese per cambiare indirizzo a un assestamento di bilancio regionale «assai deludente». Un obiettivo ambizioso da raggiungere attraverso una serie di provvedimenti anti-casta come quelli contenuti negli emendamenti che l’opposizione di centrodestra ha presentato alla manovra economica (in via di approvazione alla Pisana), «nel tentativo di far venire la maggioranza allo scoperto su questi temi», come spiegano i due firmatari Alfredo Pallone (capogruppo Fi-Pdl) e il consigliere Massimiliano Maselli (Fi-Pdl).
Queste nel dettaglio le proposte degli esponenti del Popolo delle Libertà: soppressione entro sessanta giorni della Lait spa (Lazio innovazione tecnologica), ovvero la ex Laziomatica, già balzata agli onori delle cronache per il discusso e controverso bando per la gestione del Recup. Una misura che comporterebbe il trasferimento alla Regione di tutto il personale e delle risorse patrimoniali, finanziarie e strumentali della società. Ma oltre alla Lait il Pdl chiede anche l’abrogazione dell’Aremol, l’Agenzia regionale per la mobilità, «un ricettacolo di sprechi e superconsulenze che non espleta nessuna delle sue funzioni», attacca Maselli. Funzioni che tornerebbero appunto nell’ambito dell’assessorato regionale ai Trasporti. Terza abrogazione proposta è quella del Consiglio regionale dell’economia e del lavoro (Crel). Un ente costituito sul modello del Cnel nel 2006, quindi durante l’amministrazione Marrazzo, che incide nelle casse della Pisana per circa 200mila euro l’anno «e che altre regioni hanno già abolito vista la sua inutilità».
L’altro capitolo è quello della riduzione delle spese. «A decorrere dall'anno 2009 - si legge in uno dei cinque emendamenti anti-casta - l’amministrazione regionale, le agenzie regionali, gli enti pubblici dipendenti della Regione, le società di capitali, le associazioni, le fondazioni e gli enti di diritto privato partecipati a maggioranza dalla Regione Lazio, e ogni altro organismo istituito dalla Regione, non possono effettuare spese di rappresentanza per relazioni pubbliche, convegni e pubblicità per un ammontare superiore al 30 per cento della spesa sostenuta nel 2007 per le stesse finalità». Traduzione: un taglio netto alle spese di rappresentanza «non strettamente necessarie».
Ultimo, non certo per importanza, c’è il provvedimento che se approvato eliminerebbe pressoché tutte le auto blu dai parcheggi della Pisana e di via Cristoforo Colombo (sede della Giunta). Una battaglia all’insegna dell’austerity che l’opposizione sta conducendo già da mesi. Come? Attraverso il divieto, a partire dal 2009, di «stipulare contratti di compravendita o noleggio o leasing di qualsiasi durata per l’acquisto e l’esercizio di autovetture di servizio». Divieto che riguarderebbe non solo l’amministrazione ma anche le agenzie regionali, le società di capitali, le associazioni, le fondazioni e tutti gli altri organismi regionali, e che si aggiungerebbe a quello di non rinnovare o prorogare i contratti di compravendita, noleggio o leasing una volta scaduti. «Considerando il galoppante deficit sanitario che nel 2009 potrebbe toccare quota 1,7-1,8 miliardi di euro - concludono Maselli e Pallone - dall’assestamento di bilancio ci saremmo aspettati ben altri interventi strutturali miranti a ridurre i costi.

Così non è stato, come le nostre proposte dimostrano alla perfezione».

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