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Emergenza rifiuti, Napoli non è stata di parola Ma Berlusconi assicura: "Rimando l'esercito"

Il Cav torna in campo per risolvere il dramma rifiuti nel capoluogo campano: "Non è vero che il governo non ha compiuto un miracolo, lasciammo Napoli pulita indicando cosa le amministrazioni locali avrebbero dovuto fare". Ma non è stata fatta nemmeno la gara d’appalto per i termovalorizzatori

Emergenza rifiuti, Napoli non è stata di parola 
Ma Berlusconi assicura: "Rimando l'esercito"

Roma - Se c'è un problema che sembra quasi irrisolvibile - ma che a tutti i costi va risolto - è l'emergenza rifiuti a Napoli. Il governo ne è consapevole e, ancora una volta, interviene per risolverlo. Ecco perché, da lunedì, nel capoluogo campano torneranno i militari. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi alla fine del Consiglio dei ministri. Al capo del governo, però, non va giù chenon emergano, con chiarezza, le responsabilità diquanto sta accadendo a Napoli e dintorni. Per questo mette i puntini sulle i. "Sono tornati i mucchi di immondizia nelle strade ma la colpa è del malgoverno della sinistra", perché "da parte nostra il miracolo fu fatto in soli 58 giorni, lasciando le istruzioni per le amministrazioni locali". A giudizio del premier, da parte dell’amministrazione della città "non è stato fatto quello che avevamo indicato, neanche le gare d’appalto per i termovalorizzatori". Dunque "non si può addebitare al governo nessuna distrazione".

173 uomini e 73 mezzi Per risolvere la nuova emergenza, Berlusconi ha annunciatol'arrivo, per lunedì, di 173 uomini e 73 mezzi. L'obiettivo - chiarisce il premier - è far tornare Napoli ad essere città civile". Berlusconi al contempo ha auspicato che "cambi l’amministrazione, arrivando alla soluzione definitiva che è la messa in funzione dei termovalorizzatori". Il governo, ha aggiunto il presidente del Consiglio, "risolse il problema, ricordate i cartelloni "Silvio santo subito", e credo fu veramente un miracolo in 58 giorni.

Lasciammo un testo preciso di ciò che Comune e regione dovevano fare, ma né l’uno né l’altro hanno fatto quello che dovevamo fare, e siamo daccapo".

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