Roma

Un’Eneide dei nostri tempi che parla dell’integrazione

La sua lunga e drammatica peregrinazione somiglia a quella di Ulisse ma se ne discosta per un motivo fondamentale: non si tratta di un nostos, e cioè di un viaggio «di ritorno», bensì di un percorso avvolto nella nebbia del mistero e votato alla ricerca di una nuova identità, un nuovo popolo, una nuova terra. Per questo Enea - sfuggito con padre e figlio all’incendio di Troia, sopravvissuto a tremende difficoltà e poi, una volta approdato sulle rive laziali come «straniero», protagonista di una sanguinosa guerra contro i Rutuli - rappresenta da sempre l’eroe esule che si mette in gioco in un «altrove» sconosciuto e imprevedibile.
È quindi ovvio che sia lui il cuore della moderna lettura dell’Eneide che il regista Roberto Marafante presenta da domenica al Foro di Augusto, coinvolgendo il pubblico in uno spettacolo, per l’appunto «itinerante» tra le rovine romane, carico di suggestioni multiculturali e cucito intorno al grande tema dell’integrazione. Il lavoro, inserito nella rassegna «Passaggi segreti» e in replica fino al 1 agosto dal giovedì alla domenica di ogni settimana, nasce infatti come omaggio alla Giornata Mondiale del Rifugiato (celebrata quest’anno proprio il 20 giugno) e traduce il noto poema virgiliano in un linguaggio estremamente attuale, complici l’adattamento stesso dell’opera, la partecipazione della compagnia di danza De Klan e le atmosfere musicali realizzate da Marco Schiavoni. Nel ruolo del protagonista, qui sdoppiato in un Enea anziano e in un Enea giovane, troviamo rispettivamente Maurizio Di Carmine e Massimiliano Benvenuto, entrambi impegnati a delineare le due anime di questo straniero in cerca di futuro. Spiega il regista: «Enea non è più l’eroe, ma l'uomo diviso tra saggio e usurpatore: egli non desidera conquistare una terra, ma gli dei lo esigono, il destino lo impone. Allora Enea diviene il Pio Enea perché solo la pietà è il sentimento salvifico: la Pietas virgiliana, quel sentimento che, diventato coscienza, fa accettare la realtà anche se è cocente dolore. Come le pietre del Foro che accoglie lo spettacolo sono i resti della grandezza dell’Imperatore che lo ha voluto, Augusto, così le parole di Virgilio sono frammenti lasciati da ricomporre al nostro sentimento, perché la coscienza ne abbia memoria».
Crocevia di strade che intercettano passato, presente e futuro della civiltà mediterranea, l’allestimento di Marafante si preannuncia dunque come un’Eneide moderna capace di adattare il mito alle tensioni più forti della nostra società e di parlare a tutti. Completano il cast Pierpaolo De Mejo, Martino Duane, Francesco Acquaroli, Alessio De Caprio, Pia Engleberth, Silvia Salvatori e Francesca Romana Succi. Spettacolo ore 21.30.

Prenotazione obbligatoria allo 06679513.

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