Varie

Eni svela l'Africa «segreta» E investe sul suo sviluppo

Al Maxxi di Roma fino al 4 novembre una innovativa mostra multimediale per scoprire il Continente nero

Onofrio Lopez

Rappresentare senza mostrare. Da questa premessa nasce il racconto di Eni sul continente africano fatto di numeri e dati, quelli più significativi, che possano aiutare a capire le problematiche di intere popolazioni. Per questo motivo il Cane a sei zampe ha organizzato Datafrica, una mostra che parla di Africa e di futuro senza però nessuna immagine tradizionale che la accompagni. L'esposizione si svolge a Roma dal 4 ottobre al 4 novembre presso il corner del Maxxi - Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo - nell'ambito della più ampia panoramica sull'arte contemporanea africana African Metropolis.

La mostra mette in luce la sintesi di scenari futuri, i punti di forza, le potenzialità e i paradossi senza però mai mostrarli direttamente attraverso immagini. Raccontare l'Africa in modo diverso, portando il visitatore a conoscere la realtà toccandola con mano e interagendo con le installazioni senza mai ricorrere a immagini fotografiche o video. Grandezze fisiche con cui misurarsi per comprendere in modo immediato fenomeni che altrimenti sarebbero inafferrabili e analisi di scenari che, oggi più che mai, sono chiari agli addetti ai lavori e la cui conoscenza e comprensione è però necessaria a tutti. Al servizio di questa impostazione un'attenta ricerca nell'ambito dell'arte della data visualization volta a combinare elementi fisici appartenenti al design, alle proiezioni multimediali e alle componenti tecnologiche interattive.

L'Africa è un continente che Eni conosce bene: la prima impronta nel deserto egiziano il Cane a sei zampe l'ha lasciata nel 1954. Tutto è partito con un'idea: cambiare le regole contrattuali applicate dalle compagnie petrolifere utilizzando la «Formula Mattei», secondo la quale i Paesi produttori venivano riconosciuti come partner. Quell'intuizione, certamente visionaria, oggi si è trasformata nell'impegno per un modello di sviluppo economico responsabile in cui la cui chiave è l'accesso all'energia: «Africa per l'Africa».

Con questa esposizione Eni vuole raccontare la storia di una sfida e di un'opportunità, la necessità di un cambiamento culturale e di un paradigma nuovo compatibile con il futuro del pianeta. Un futuro inclusivo. Clima ed energia sono i fattori decisivi per il futuro dell'umanità e per affrontare seriamente il tema occorre ragionare in termini globali. I 35 paesi dell'Ocse messi insieme raccolgono il 17% della popolazione mondiale, ma contribuiscono al 63% del Pil globale. La disparità è evidente in Africa, dove vive il 17% della popolazione del pianeta con solo il 3% del Pil globale, nonostante il continente abbia più riserve di petrolio e gas degli Usa e un potenziale enorme in termini di produzione solare ed eolica.

L'Africa è il continente con la maggiore crescita di popolazione. Nel 2030 gli abitanti della Terra saranno 8,6 miliardi di cui 1,7 in Africa. Nel 2100, 2 persone su 5 saranno africane. Allo stesso tempo l'Africa avrà una popolazione molto giovane, sempre nel 2100, la maggior parte dei giovani sotto i 20 anni sarà nata nel continente nero. Molti mattoni però vanno messi sulla strada dello sviluppo, se pensiamo, infatti che la crescita economica di un paese comincia sui banchi di scuola, in Africa subsahariana 89 milioni di bambini ancora non completano le scuole primarie. Circa 60 persone su 100 non hanno a disposizione acqua potabile. Nel mondo, oltre un miliardo di persone non hanno ancora accesso all'elettricità, la maggior parte delle quali si trova in Africa.

Al tempo stesso, l'economia sta crescendo velocemente. Nel 2040 sarà la più grande forza-lavoro giovanile. Allo stesso tempo, già oggi, le donne sono il motore dell'economia in Africa subsahariana. Nel 2020 il numero di abitanti nelle città dell'Africa supererà quello degli abitanti delle città d'Europa. Gli africani con accesso regolare a Internet si sono più che triplicati tra 2010 e 2017 (dal 7 al 22%), con il tasso di crescita più rapido del mondo.

Ecco perché un obiettivo prioritario delle politiche di sostenibilità di Eni è l'accesso all'energia, prerequisito fondamentale per lo sviluppo economico e sociale.

L'accesso ai servizi energetici moderni è uno strumento fondamentale per promuovere diritti e garantire una vita dignitosa.

Commenti