E.ON: a Terni aperto il dialogo sulle sfide energetiche globali

«L’obiettivo europeo del 17% di energia rinnovabile al 2020 è ambizioso per l’Italia. Per raggiungerlo occorre accelerare il ritmo di crescita delle rinnovabili poiché se il trend di sviluppo rimanesse costante ai livelli del 2009, l’obiettivo si raggiungerebbe solo nel 2032».Sono le parole di Klaus Schäfer, amministratore delegato di E.ON Italia nel corso del convegno «Verso un’energia sostenibile», tenutosi presso il nucleo idroelettrico della società a Terni: «Dobbiamo spingere sulla chiarezza delle regole. Perché solo norme chiare per il futuro permetteranno alle aziende di investire sapendo cosa succede ai propri capitali». La domanda energetica globale continuerà ad aumentare nei prossimi anni e, anche alla luce delle sfide ambientali, è necessario un cambiamento di passo. «Al mondo serve più energia e meno CO2» ha spiegato Schäfer. Una filosofia che E.ON ha fatto propria in un quadro che la vede fortemente impegnata nella protezione del clima: entro il 2030 oltre il 50% del portafoglio della sua produzione sarà costituito da fonti di energia a basso tenore di CO2, il restante a zero emissioni, di cui circa il 36% da rinnovabili. E.ON vuole passare dagli attuali 3 GW di potenza installata da rinnovabili nel mondo a 10 GW entro il 2015.
«E.ON investirà a livello di gruppo entro il 2012 otto miliardi di euro per lo sviluppo delle rinnovabili - ha continuato Schäfer - mentre in Italia puntiamo su eolico, fotovoltaico, idroelettrico e termoelettrico. Per l’eolico prevediamo di portare i 280 MW installati a 340 MW entro il 2011, ampliando e costruendo nuovi parchi. Nel fotovoltaico siamo partiti alla fine dello scorso anno con un impianto da 1,4 MW in Sardegna a Fiume Santo e contiamo di arrivare a quota 80 MW entro il 2011 con parchi in tutta Italia. Da poco inoltre abbiamo avviato la centrale a ciclo combinato da 800 MW di Scandale, in Calabria. Ma per noi crescere vuol dire anche efficientare e rinnovare, per questo abbiamo in programma un piano di ammodernamento di alcuni impianti esistenti che permetterà di convertire circa 800 MW di capacità pregressa alle più moderne tecnologie». Questo piano di efficientamento riguarderà in particolare tre siti, quello di Ostiglia, in Lombardia, quello di Fiume Santo, in Sardegna e quello di Trapani, in Sicilia. L’unità a olio combustibile di Ostiglia verrà sostituita da due nuove unità a turbogas ad alta efficienza da 100 MW l’una. A Fiume Santo sarà costruito un nuovo gruppo a carbone da 410 MW, in sostituzione delle due unità a olio combustibile. Infine la centrale a turbogas di Trapani verrà dotata delle più moderne tecnologie sul mercato.
Anche il nucleo idroelettrico di Terni è oggetto di ammodernamento con un progetto partito a maggio del 2008 che si completerà nel 2011. «Stiamo investendo 188 milioni di euro per potenziare e rendere più efficiente uno dei poli di produzione di energia da rinnovabili più importanti d’Italia, composto da 16 centrali idroelettriche per 38 gruppi produttivi per un totale di 681 MW di potenza installata», dice Schäfer.
«I lavori di rinnovamento riguardano 26 gruppi di produzione per i quali è previsto un aumento del 3,1% della potenza installata. Si arriverà, inoltre, a un efficientamento degli impianti compreso tra il 2-4%.

Questo vuol dire che con la stessa quantità di acqua si produrrà più energia, che alimenterà 10mila famiglie in più».

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