Cronaca locale

Un esercito di centomila volontari per pulire la città

In occasione della diciottesima edizione di «Puliamo il mondo», organizzata da Legambiente, migliaia di cittadini hanno raccolto la spazzatura dalle sponde del Lambro, nella zona dei Navigli, nei parchi e nei giardini e in 40 istituti scolastici

Oltre 500 aree ripulite in Lombardia, migliaia di sacchi di immondizia e decine di camion di rifiuti ingombranti. È questo il bilancio della diciottesima edizione di «Puliamo il Mondo», promossa da Legambiente, che per tutto il week end ha visto impegnati circa 100mila volontari, armati di guanti e ramazze, al lavoro nella nostra regione. Materassi, batterie d'auto, vestiti, poltrone, cd, paraurti, computer, calcinacci, e molto altro ancora, sono i rifiuti scoperti dai volontari che hanno risposto all'appello dell'associazione. A 7 mesi dal disastro che ha investito uno dei più inquinati corsi d'acqua lombardi, con lo sversamento di tonnellate di petrolio, gli sforzi dei lombardi si sono concentrati per ripulire le sponde del Lambro da quintali di sporcizia. In città sono state ripulite 61 aree tra parchi, Navigli, giardini e 40 istituti scolastici.
Al termine della «maratona di pulizie generali» un dato, sottolinea Legambiente, emerge sul tipo di rifiuti raccolti: i sacchi dell'immondizia sono stati riempiti da tanta, tantissima plastica. «La fine del sacchetto di plastica in Lombardia passa dalle migliaia di no dei cittadini - ha detto Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente -. Chi non ha già firmato vada su www.puliamoilmondo.it per dire stop a questo spreco fatto di 20 miliardi di sacchetti all'anno in Italia che sono un danno incalcolabile per l'ambiente».
«Nonostante il tempo incerto - conclude Barbara Meggetto, direttrice Legambiente Lombardia- centomila volontari di tutte le età hanno ripulito la Lombardia. Segno evidente che in tutti i cittadini esiste il desiderio di vivere in città più pulite e vivibili. Puliamo il Mondo è una campagna che ormai ha un successo inossidabile di partecipazione, che non è più solo pulizia dai rifiuti ma, anche, un modo per ribellarsi all'inquinamento e agli abusi sul territorio.

Come l'aggressione che ha subito il fiume Lambro, e che subisce ancora visti i quintali di immondizia che abbiamo raccolto lungo le sue sponde».

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