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Affonda traghetto carico di sfollati. Oltre duecento morti in Sud Sudan

In fuga dagli scontri, hanno trovato la morte sul Nilo Bianco. Continuano le violenze:  finora infruttuosi i colloqui di pace

Sfollati nel porto di Minkaman, nello Stato centrale dei Laghi
Sfollati nel porto di Minkaman, nello Stato centrale dei Laghi

Duecento persone sono morte sul Nilo Bianco, quando un traghetto carico di uomini in fuga dalle violenze del Sud Sudan è affondato. L'incidente si è verificato non lontano da Malakal, capitale dello Stato del Nilo Superiore interessata da scontri tra ribelli e governativi.

Dal 15 dicembre si fronteggiano nello Stato del Corno d'Africa due schieramenti. Da un lato gli uomini fedeli al presidente Salva Kiir, dall'altro i ribelli al seguito di Riek Machar, l'ex vice-presidente, sollevato dall'incarico a luglio.

Le violenze hanno assunto il profilo di uno scontro etnico tra le principali etnie del Paese: i dinka e i nuer, a cui appartengono Kiir e Machar. Il motivo scatenante dei disordini è però da attribuire a una lotta tutta politica al vertice del SPLM, guidato dall'attuale presidente del Sud Sudan.

Salva Kiir ha denunciato un tentativo di colpo di Stato da parte del suo ex vice, che ha però rigettato le accuse. Una posizione condivisa anche da analisti legati all'amministrazione statunitense. Gli scontri si sono estesi alla maggior parte dei dieci Stati che compongono il Sud Sudan. I problemi più seri si sono registrati nello Jonglei, nel Nilo Superiore e nello Unity.

A poco sono serviti finora i colloqui di pace avviati in Etiopia, ad Addis Abeba. I primi contatti tra i delegati delle due parti non hanno portato a risultati tangibili. Nel frattempo si fa sempre più grave la crisi umanitaria.

Dati resi disponibili dall'Alto commissariato Onu per i rifugiati parlano di oltre 42mila persone fuggite dal Paese. Sarebbero invece 352mila gli sfollati interni, in fuga dagli scontri. 91.500 persone si trovano in campi non legati all'Onu ad Awerial, nella regione dei Laghi. Difficile la stima delle vittime. 

538em;">Secondo l'International Crisis Group potrebbero essere più di 10mila.

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