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Appello al mondo civile: boicottate Ahmadinejad

Il leader islamico pronto a ripetere all’Onu le sue farneticazioni per giustificare l’aggressione a Israele. Ma non va ascoltato

Appello al mondo civile: boicottate Ahmadinejad

L'assemblea dell'Onu, con le sue cospicue falle, è in corso. Dal Darfur alla Siria, la sua inerzia è stata ed è la malattia del mondo. Le sue scelte, fatte in assemblea e in tutte le sue agenzie a colpi di maggioranze islamiche e terzomondiste, ne fanno un corpaccione irrilevante e talora dannoso. Ma un gesto potrebbe ridargli significato: un serio boicottaggio del discorso di Ahmadinejad previsto per domani. Il presidente iraniano ha però già fatto il suo debutto ieri a una sessione sullo stato di diritto, di cui non può saperne tanto. Ma appare anche molto ignorante in storia, dato che alla riunione ha detto che «Israele non ha radici nel Medio Oriente, è esistita solo una sessantina d'anni e l'Iran invece per un migliaio». Peccato che chiunque abbia letto anche solo la Bibbia sappia che da tremilacinquecento anni esistono una terra e un popolo d'Israele. Dal 1979, invece, esiste un regime che ripete la sua ossessione: distruggere gli ebrei.

Dal 2005 Ahmadinejad usa l'Onu come megafono delle sue teorie genocide e antioccidentali. Ieri ha anche detto che le sanzioni per la costruzione del potere atomico fuorilegge sono «un sacrilegio contro l'Islam». Della delegazione iraniana, venti persone si sono viste negare l'ingresso. L'anno scorso tutti i delegati uscirono dell'emiciclo mentre Ahmadinejad dichiarava che l'Olocausto non esiste e che l'11 di settembre era un complotto americano. Ieri l'ambasciatore all'Onu Ron Prosor ha lasciato la sessione dicendo che «il leader di un Paese fuorilegge, violatore seriale dei principi fondamentali dello stato di diritto non deve entrare in questa sala». Un'intera antologia dei concetti diramati dal podio dell'Onu suggerisce che Ahmadinejad ammorba lo spirito del nostro tempo, viola le leggi, aizza l'Islam, distrugge la residua decenza del discorso politico dell'Onu.

Solo qualche citazione: definì gli Usa nel 2007 «egoisti e incompetenti che giurano obbedienza Satana» e chiese se di tornare «dal sentiero dell'obbedienza a Satana a quello della fede in Dio». Naturalmente, il suo Dio. Sull'attacco alle Twin Towers, secondo lui «il governo americano l'ha sostenuto e ne ha tratto vantaggio» per rovesciare «l'economia americana in declino e mantenere le grinfie sul Medio Oriente così da salvare il regime sionista»(2011). Su Israele ha detto più volte che «l'esistenza del regime sionista è un insulto a tutta l'umanità», che il collasso di Israele «ci sarà ed è vicino», e che «come un cancro che si diffonde in tutto il corpo, questo regime infesta la regione. Deve essere rimosso dal corpo». E altre mille minacce di genocidio. Ahmadinejad ha detto che la Shoah non deve essere presa come un dato storico, semmai il contrario. Ha ripetuto che da loro gli omosessuali non esistono. Ha ribadito, ed è il grande pericolo, le bugie sull'uso pacifico del nucleare che costruisce l'Iran, e lo farà anche stavolta, finchè avra in mano, col nostro consenso istituzionale, la bomba atomica... Dunque, Ahmadinejad viola la convenzione contro il genocidio e lo fa nel contesto della costruzione dell'atomica! L'Iran è accusato dallo State Department di finanziare e organizzare il terrorismo internazionale, aiuta con armi e uomini Bashar Assad, Hamas, gli Hezbollah, perseguita il suo popolo.

E noi dobbiamo ascoltarlo mentre pontifica dal podio dell'Onu? Dunque, alzatevi, delegazioni civili, e andatevene prima che cominci a parlare.

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