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Bulgaria, strage su bus: "Ecco il kamikaze"

Prima l'identikit: il kamikaze è un cittadino svedese, un estremista che era a Guantanamo. È stato lui a farsi saltare in aria sul bus. Poi sia la Svezia che il governo di Sofia smentiscono

Bulgaria, strage su bus: "Ecco il kamikaze"

L'attentato al bus israeliano in Bulgaria, durante il quale sono rimaste uccise otto persone, sette turisti e l'autista del mezzo, è opera di un attentatore. E le autorità locali diffondono anche un video che lo ritrarrebbe poco prima di mettere in atto il suo piano criminale, mentre si aggira nervosamente, ripreso dalle telecamere di sicurezza.

Capelli biondi, sui 35 anni, il responsabile della strage aveva con sé una falsa patente del Michigan, che usava come documento di viaggio. Ha ucciso otto persone, 37 i feriti. Nel pomeriggio di ieri un primo identikit. È un cittadino svedese, si chiama Mehdi Ghezali ed è noto per essere un estremista islamico. Tra il 2002 e il 2004 è stato rinchiuso a Guantanamo. A scriverlo il Times of Israel, che cita fonti bulgare. Ma viene poi smentito.

I servizi segreti di Stoccolma (Sapo) negano che Mehdi Ghezali, cittadino svedesi di origini algerine, fosse il kamikaze che ieri si è fatto saltare in aria. "Disconosciamo questo nome", ha dichiarato al quotidiano Expressen Claes Ohison, capo del controspionaggio, aggiungendo di "non poter fornire ulteriori elementi". E arriva anche la risposta del governo di Sofia, che avvalora la tesi svedese e nega il coinvolgimento di Ghezali. "Affermiamo che questa informazione non corrisponde a verità. È scorretto pubblicare notizie senza la conferma del ministero o di altre istituzioni competenti".

Tsvetan Tsvetanov, ministro dell'Interno di Sofia, ha parlato di un cittadino straniero entrato nel Paese più di una settimana fa.

Un coinvolgimento dell'Iran? Damasco nega ogni accusa, che definisce "affermazione infondata di uomini di Stato del regime sionista", "tipica del loro metodo, che ha uno scopo politico, ma è segnale di debolezza". E condanna l'autore della strage: "mettere in pericolo la vita di innocenti è un atto inumano".

L'accusa era arrivata da parte delle autorità israeliane che avevano dato la colpa del fatto a "uomini di Hezbollah, che naturalmente hanno la continua sponsorizzazione iraniana".

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