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Corea, Pyongyang respinge dialogo sullo stabilimento di Kaesong

Pyongyang ha rifiutato la trattativa per riaprire il complesso di Kaesong, gestito con la Corea del Sud. Un tavolo comune è ancora lontano

Kaesong, polo industriale al confine tra le Coree
Kaesong, polo industriale al confine tra le Coree

All'altezza del 38esimo parallelo nulla si muove. I negoziati tra Stati Uniti e Corea del Sud da una parte e Corea del Nord dall'altra restano fermi al palo, bloccati da uno stallo dettato dalle condizioni imposte da entrambe le parti.

Washington e Seoul spingono perché Kim accetti di dare il via a un processo di denuclearizzazione del Paese, gesto che sarebbe accolto come un segno di buona volontà. Dall'altra parte Pyongyang non vuole saperne di rinunciare all'atomica, preferirebbe anzi il riconoscimento come nazione nuceare. E pone come pre-condizione per l'avvio di una trattativa seria tra le parti la cancellazione delle sanzioni decise dall'Onu, come pure la fine delle esercitazioni congiunte che Stati Uniti e Corea del Sud svolgono ogni anno.

Segni di buona volontà al momento non se ne vedono. Se è vero che la parata per l'81esimo anniversario delle forze armate nordcoreane, tenutasi ieri, non ha messo in campo i "pezzi grossi" dell'arsenale, in quello che con un po' di fantasia si potrebbe vedere come un piccolo gesto di distensione, Pyongyang ha però rifiutato l'ultimatum del Sud sullo stabilimento condiviso di Kaesong.

Il polo industriale, gestito collaborativamente dai due Paesi divisi dal 38esimo parallelo, è stato chiuso dalla Corea del Nord circa un mese fa, nell'escalation propagandistica che ha portato a minacciare un attacco nucleare contro Giappone e Stati Uniti. La riapertura di Kaesong sarebbe stato un gesto sicuro di buona volontà e una boccata d'aria per Pyongyang, che da qui trae gran parte della valuta straniera che circola sul suo territorio.

Kim ha rigettato il tentativo di aprire una trattativa.

Ryoo Kihl-jae, ministro dell'Unificazione della Corea del Sud ha annunciato in mattinata che gli ultimi lavoratori rimasti a Kaesong lasceranno il complesso industriale.

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