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Danno fuoco a una donna di colore e si firmano Ku Klux Klan

Il grave episodio è avvenuto domenica nel nord della Louisiana. La vittima è una ragazza di colore di 20 anni. Ha ustioni di terzo grado sulla metà del corpo

Danno fuoco a una donna di colore e si firmano Ku Klux Klan

Grave episodio di razzismo negli Stati Uniti. Tre uomini hanno dato fuoco a una ragazza di colore di 20 anni. L'episodio è avvenuto domenica scorsa in un parco a Winnsboro, nella contea di Franklin Parish, Louisiana, uno degli stati del profondo sud americano (guarda la mappa). Sharmeka Moffit, ricoverata al Lsu Medical Center di Shreveport, "ha subito ustioni di terzo grado su entrambe le braccia e gravi ustioni sul torace e sulle gambe". Gli aggressori hanno "firmato" il loro folle gesto scrivendo con il dentifricio, sulla macchina della ragazza, la sigla "KKK", il famigerato Ku Klux Klan.

Dopo l'aggressione la ragazza ha spento le fiamme sul suo corpo con l'acqua di una fontanella, poi ha atteso l'arrivo della polizia. Ha raccontato agli agenti di essere stata cosparsa di liquido infiammabile da tre uomini che indossavano cappucci bianchi, poi hanno appiccato il fuoco. L'Fbi sta indagando sull'episodio come possibile crimine d'odio razziale.

Lo sceriffo locale, Kavin Cobb, ha parlato di "evento ripugnante" e ha assicurato che le autorità faranno di tutto "per assicurare i responsabili alla giustizia". Poi ha smentito che la ragazza indossasse una t-shirt a sostegno di Obama. Della vicenda ha parlato anche Otis Chisley, il presidente della sezione locale della Naacp (National Association for the Advancement of Colored People), la più famosa associazione antirazzista afro-americana: "Aspettiamo di capire bene come sono andati i fatti. Raccomandiamo tutti di muoversi con prudenza". Al di là dell’esito delle indagini (la firma KKK potrebbe essere anche un depistaggio) secondo Chisley "il razzismo e l’attività del KKK sono una triste realtà in Louisiana. Qui da noi è ovunque, un fenomeno nascosto, ma che esiste".

Inizialmente si era sparsa la voce che la ragazza, al momento dell'aggressione, indossasse una t-shirt a sostegno di Obama. Ma la notizia è stata smentita dalla madre della ragazza, Edna Moffit.

La versione della signora coincide con quella fornita dall’ufficio dello sceriffo di Winnsboro.

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