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Deepwater Horizon, multa record per la British Petroleum

L'esplosione della Deepwater Horizon nel 2010 causò 11 morti e lo sversamento di milioni di galloni di petrolio. La Bp verserà 4,5 miliardi. Due ex dipendenti accusati di omicidio colposo

La "Deepwater Horizon" in fiamme nel Golfo del Messico
La "Deepwater Horizon" in fiamme nel Golfo del Messico

Due dipendenti della BP, la compagnia petrolifera della piattaforma Deepwater Horizon, che nel 2010 provocò la marea nera del disastro del Golfo del Messico, dovranno rispondere di omicidio colposo. Nel devastante incidente ecologico rimasero uccise 11 persone, quando la piattaforma esplose.

In aggiunta, la compagna dovrà pagare la multa più alta di sempre (4,5 miliardi) per un disastro ambientale negli Stati Uniti. Il record precedente era di 1 miliardi di dollari (1,8 al valore attuale), pagati dalla Exxon Valdez nel 1989, per un'altra fuoriuscita di petrolio.

Il 20 aprile del 2010, la piattaforma Deepwater Horizon esplose a 50 miglia dalle coste della Louisiana, uccidendo 11 persone e facendo finire in mare 206 milioni di galloni di petrolio grezzo. Ne conseguì un danno enorme per la fauna e lo stop alla pesca commerciale per larghi tratti del Golfo. Per fermare il petrolio ci vollero 85 giorni.

In giudizio, insieme alla BP, è stata citata anche Transocean, proprietaria della piattaforma e il gruppo Halliburton. Carl Barbier, giudice distrettuale di New Orleans, ha rinviato la data del processo, per permettere alla British Petroleum di cercare un accordo con pescatori, proprietari di immobili, ambientalisti. E in generale con quanti hanno sostenuto di avere avuto perdite in conseguenza dell'incidente.

A sua volta la BP si è rivalsa sulla Transocean, proprietaria della piattaforma, chiedendo 40 miliardi di danni.

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