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Due razzi di Hamas colpiscono Gerusalemme. Israele prepara l'offensiva via terra

Da Gaza sparati circa 500 razzi dall'inizio delle ostilità, due raggiungono Gerusalemme. Israele richiama 75mila riservisti e si prepara a sette settimane di scontri via terra

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Prosegue senza esclusione di colpi lo scontro fra Hamas e Israele. Dopo Tel Aviv anche Gerusalemme è stata raggiunta dai razzi dei miliziani palestinesi, mentre sulla Striscia di Gaza vanno avanti i raid aerei israeliani. Intanto lo Stato ebraico richiama 75mila riservisti e si prepara a un’offensiva di terra che, secondo i comandi militari, potrebbe durare circa sette settimane. Circa 500 razzi sono stati sparati dalla Striscia di Gaza su Israele, in risposta all'offensiva "Pilastro della difesa" (Pillar of Defense) iniziata mercoledì. Nei territori palestinesi gli attacchi aerei israeliani nella notte hanno colpito sedi governative e militari, tunnel al confine e abitazioni civili, fa sapere il ministero dell'Interno di Gaza.

"Il nostro quartier generale è stato completamente distrutto e alcune case vicine danneggiate dai bombardamenti barbari di Israele", afferma Hamas. L’esercito israeliano "ha colpito il quartier generale di Ismail Haniyeh a Gaza", conferma un portavoce di Israele. "Nelle ultime sei ore le Forze di difesa israeliane hanno preso di mira 85 nuovi siti terroristici", precisa l’esercito dello Stato ebraico sul suo account ufficiale di Twitter.

Tre militanti del braccio armato di Hamas sono rimasti uccisi in un raid israeliano su un campo di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza. Lo hanno reso noto fonti della sicurezza di Hamas. È salito a 42 morti il bilancio dei palestinesi e israeliani uccisi dall’inizio delle operazioni. Lo riferiace l’agenzia d’informazione Dpa, secondo cui le vittime sono 39 palestinesi e 3 israeliani, quest’ultimi rimasti uccisi dai razzi sparati dai militanti di Hamas. All’alba c’è stato un pesante bombardamento sulla zona ovest della Striscia. E un'incursione aerea israeliana ha colpito l'università islamica di Khan Younis, nella Striscia di Gaza

Una batteria del sistema anti-missile "Iron dome" è stata schierata da Israele nell’area metropolitana di Tel Aviv. Da quando è cominciata l’operazione Pilastro di Difesa le milizie di Hamas hanno attaccato in tre occasioni la capitale. E venerdì, ampliando ulteriormente il raggio d’azione dei suoi attacchi, sono riuscite a lanciare un missile a lunga gittata fin verso Gerusalemme. Il missile è caduto in una zona disabitata a sud della capitale, ma ha fatto risuonare le sirene a Gerusalemme, per la prima volta dalla Guerra del Golfo del 1991.

Le sirene di allarme sono tornate in azione a Tel Aviv e subito dopo si è udito il boato di un esplosione, seguito dal levarsi di un’enorme nube di fumo al di sopra della periferia meridionale della città. Secondo la radio pubblica israeliana si è trattato di un nuovo attacco con un razzo. I servizi di soccorso assicurano che non ci sono stati feriti. Il lancio del razzo sulla capitale economica dello Stato ebraico, il terzo da mercoledì, è stato poi rivendicato dalle Brigate Ezzedine al-Qassam.

Migliaia di soldati israeliani si stanno ammassando al confine con la Striscia di Gaza: lo riferisce la Cnn, precisando che l’esercito dello Stato ebraico ha mobilitato 30.000 militari per una possibile operazione di terra. "Stiamo in una fase di espansione della campagna", ha confermato il generale Yoav Mordechai, portavoce dell’esercito, citato dall’emittente Usa.

Intanto il collettivo hacker Anonymous, che ha lanciato due giorni fa #OpIsrael in sostegno ai palestinesi di Gaza, annuncia di aver oscurato o defacciato (cambiato la home page) di oltre 9.000 siti web israeliani. Il gruppo afferma di aver "cancellato il database di Bank of Jerusalem", uno dei principali istituti finanziari, e del ministero degli Esteri.

Erdogan: Israele dovrà rendere conto del massacro

ll primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, ha detto oggi in un discorso all’Università del Cairo che Israele dovrà rendere conto del "massacro di bambini innocenti" a Gaza. "Tutti devono sapere che prima o poi sarà chiesto il conto per i massacri di questi bambini innocenti uccisi con metodi disumani a Gaza".

La minaccia della Lega Araba

"Ci impegniamo a non allentare tutto il nostro sostegno incluso con la rottura dell’embargo imposto a Gaza", ha detto il segretario generale della Lega Araba Nabil el Araby aprendo la riunione straordinaria dei ministri degli esteri arabi.

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