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Egitto, ancora sangue per le strade Fratelli Musulmani: "Oltre 70 morti"

Il portavoce dei Fratelli Musulmani: "Non sparano per ferire, ma per uccidere". Almeno cinque morti negli scontri di ieri ad Alessandria

Egitto, ancora sangue per le strade Fratelli Musulmani: "Oltre 70 morti"

Ancora sangue per le strade dell'Egitto. Sono oltre settanta, secondo la Fratellanza musulmana, le vittime di attacchi da parte delle forze di sicurezza contro una manifestazione al Cairo a favore del presidente Mohamed Morsi. "Non sparano per ferire, ma per uccidere", ha affermato il portavoce, Gehad El-Haddad, aggiungendo che i dimostranti sono stati colpiti alla testa e al petto. La violenza sarebbe esplosa in piena notte, quando agenti in assetto anti-sommossa avrebbero attaccato un sit-in allestito dai Fratelli Musulmani vicino alla moschea di Rabaa al-Adawiya, nel nord-est della capitale. Dapprima sarebbero stati lanciati lacrimogeni contro i dimostranti ma poi, davanti al rifiuto di questi ultimi di disperdersi, la polizia avrebbe cominciato a sparare ad altezza d’uomo.

Il bilancio delle vittime, secondo il portavoce dei Fratelli musulmani, Gehad El-Haddad, potrebbe essere molto più alto. La tv Al Jazeera ha parlato di 120 morti e oltre 4.500 feriti negli scontri davanti alla moschea di Rabaa el Adaweya. Nel frattempo è salito ad almeno cinque morti il bilancio degli scontri avvenuti oggi ad Alessandria d’Egitto fra sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi e suoi oppositori.

Lo riferiscono al Arabiya e al Jazeera: i feriti sarebbero almeno 70.

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