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Egitto, partita la corsa al dopo Mubarak

La campagna elettorale è iniziata lunedì. La Commissione elettorale ha pubblicato un elenco di 13 candidati al voto del 23 e 24 maggio e del secondo turno del 16 e 17 giugno

Egitto, partita la corsa al dopo Mubarak

La campagna elettorale egiziana è iniziata lunedì. Da settimane, però, i candidati viaggiano in tutto il Paese per parlare nei sobborghi delle grandi città e nei villaggi rurali dell'Egitto più profondo. Poche ore prima dell'inizio ufficiale della battaglia per il Palazzo che fu di Hosni Mubarak, la Commissione elettorale nazionale ha pubblicato un elenco di 13 candidati al voto del 23 e 24 maggio e al secondo turno del 16 e 17 gigno.

L'unica sorpresa è stato il ritorno in gara dell'ex premier Ahmed Shafiq, precedentemente eliminato a causa di una legge voluta dal Parlamento a maggioranza islamica che vieta l'entrata in politica ai vecchi nomi dell'era del regime. L'elenco degli aspiranti presidenti era fino a qualche settimana fa più lungo. Erano 23 le personalità politiche a contendersi la leadership dell'Egitto post-rivoluzionario.

Il 14 aprile, la Commissione elettorale ha eliminato per diverse questioni legali dieci nomi, in una mossa giudicata politica da molti osservatori. Tra i "bocciati", infatti, c'erano tre figure significative come l'ex capo dell'intelligence di Mubarak e suo braccio destro, Omar Suleiman; il ricco imprenditore dei Fratelli musulmani, Khairat El Shater; il popolare candidato dei salafiti, Hazem Abu Ismail. Tra i 13 sfidanti, i protagonisti più robusti della campagna elettorale, che si chiuderà il 21 maggio, sono tre.

L'ex ministro degli Esteri ed ex segretario della Lega araba, Amr Moussa, è tra i favoriti. In mancanza di un candidato rivoluzionario forte, i gruppi giovanili che a febbraio hanno riempito la piazza potrebbero scegliere lui. Anche se fa parte dell'ex regime, il diplomatico in passato ha preso le distanze da Mubarak, che lo percepiva come una minaccia; ha buone credenziali internazionali; è laico. I Fratelli musulmani hanno sostituito El Shater con il segretario generale del loro partito, Mohammed Mursi.

Un colpo alla Fratellanza è però arrivato qualche giorno fa quando i salafiti di Al Nour, rimasti senza candidato, hanno detto che appoggeranno Abdel Moneim Abul Foutouh, ex leader dei Fratelli musulmani che ha lasciato il gruppo qualche mese fa e che ora è uno dei volti più in vista di queste elezioni. I generali al potere - che hanno promesso di ritornare nelle loro caserme a fine giugno - confidano nella candidatura dell'ex premier Shafiq.

Intanto, sotto la pressione del Parlamento a maggioranza islamica e dopo gli scontri che sabato hanno provocato un morto al Cairo, la giunta ha promesso un rimpasto di governo nelle prossime ore, con l'obiettivo non dichiarato di smorzare le tensioni pre-elettorali.

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