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America, è il giorno del giudizio

Duello all'ultimo voto tra repubblicani e democratici. Obama ingannerà l'attesa dei risultati giocando a basket con i suoi collaboratori, a Chicago. Romney, invece, sfrutterà le ultime ore per parlare in Ohio e Pennsylvania. I primi risultati nella notte: seguiteli con noi su il Giornale.it

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America, è il giorno del giudizio

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Chiusa la campagna elettorale, in America si vota. E' il giorno della grande decisione. Coincidenza o no i due sfidanti hanno chiuso laddove avevano iniziato. Barack Obama ha spento l'interruttore a Des Moines, in Iowa: "Sono tornato qui per chiedere il vostro voto. Questo è il posto dove il nostro movimento per il cambiamento è iniziato". Proprio in questo Stato rurale nel 2008 vinse il caucus che aprì la sua strada verso la corsa alla Casa Bianca. Al fianco della moglie Michelle e di Bruce Springsteen Obama ha chiesto agli elettori dello Stato, uno di quelli in bilico, di aiutarlo a finire quanto iniziato quattro anni fa. "Avete preso questa campagna e l'avete fatta vostra. Quando i cinici vi hanno detto che non ce l'avreste fatta, voi avete risposto: yes we can!". E non poteva chiudere senza citare il suo fortunato slogan di quattro anni fa. A un certo punto sul volto di Obama è scesa una lacrima, subito immortalata dai fotografi. E' accaduto quando il presidente ha spiegato l’origine dello slogan "Fired up, ready to go!", la sua voce ha tradito l’emozione: "Ho sentito questa voce urlare dietro di me... Ho pensato, sto correndo per la presidenza e dopo qualche minuto mi sono sentito acceso, pronto a partire".

L’ultimo appello Romney l'ha lanciato dal New Hampshire, dove a giugno, dopo essersi messo in tasca la nomination del Gop, aveva iniziato la sua campagna. Insieme, ha detto, "dobbiamo guidare l’America verso un luogo migliore. Siamo ad un giorno dal primo giorno del nuovo inizio. La mia convinzione è che arriveranno giorni migliori e questo non si basa su promesse e vuota retorica ma su solidi piani e risultati comprovati, e sulla incrollabile fiducia nella grandezza dello spirito americano". Poi il duro affondo a Obama: "Parlare è facile, ma sono i numeri l'unico dato reale". E l'accusa, ripetuta fino allo sfinimento, è questa: aver lasciato che gli Usa scivolassero nella recessione.

Le ultime ore dei due sfidanti

Obama ha ammesso che non rinuncerà al proprio rito scaramantico: in attesa dei risultati giocherà a basket con amici e collaboratori a Chicago. L'unica volta in cui non lo ha fatto è stata quando perse le primarie nel New Hampshire. Il presidente, che ha votato in anticipo, terrà diverse interviste radiofoniche e televisive, ma non parteciperà ad alcun comizio elettorale. Romney invece, che dopo il voto in mattinata nel Massachusetts, proseguirà il suo sforzo elettorale in Ohio e Pennsylvania per gli ultimissimi discorsi della campagna.

Nel paesino che apre il voto finisce in parità

Il primo seggio ad aprire a mezzanotte ora locale (le sei in Italia) come è tradizione, è stato quello di Dixville Notch, nel New Hampshire, dove le operazioni di voto sono durate pochi minuti. E lo spoglio, iniziato immediatamente, ha prodotto il primo responso dell’Election Day. Quello di una perfetta parità tra Obama e Romney, a ciascuno dei quali sono andati cinque voti. Urne chiuse anche ad Hart's Location, sempre nel New Hampshire: il presidente ha ottenuto 23 preferenze, il suo sfidante nove.

Una persona ha votato per l'esponente del Partito libertario, Gary Johnson.

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