Elezioni europee 2014

Gli euroscettici spaventano l'Europa

Barroso: "Siamo molto preoccupati". Hollande: "Verità dolorosa". Sostieni il reportage Europa ribelle

Gli euroscettici spaventano l'Europa

Il boom degli euroscettici spaventa l'Europa. A parte dal presidente della Commisione Ue, Josè Manuel Barroso, che lancia l'allarme: "Siamo estremamente preoccupati per la tendenza che emerge dal voto europeo", ha detto, "Sta andando giù tanto la fiducia nelle istituzioni europee quanto quella nelle istituzioni nazionali. Anzi spesso quest'ultima peggiora di più e l'Italia ne è un esempio".

"Dal voto una verità dolorosa", dice François Hollande travolto dal ciclone Front National, che ha chiesto lo scioglimento del Parlamento. Il nuovo primo ministro francese, il socialista Manuel Valls, non intende però dimettersi, mentre il presidente ribadisce: "Sei francesi su 10 non sono andati alle urne. Un elettore su quattro ha votato per l'estrema destra. È vero, ovunque i partiti euroscettici progrediscono. Ma è in Francia, paese fondatore dell'Unione europea, patria dei diritti dell'Uomo, paese delle libertà dove l'estrema destra arriva così ampiamente in testa. Ora la cosa fondamentale è la crescita. E poi l'istruzione, la modernizzazione dello Stato. Lo chiederò con forza domani in Europa. Il mio dovere ora è riformare la Francia e riordinare l'Europa".

Soddisfatta invece Angela Merkel: "Siamo contenti che il partito popolare europeo abbia avuto il risultato maggiore. Abbiamo raggiunto un solido risultato", ha detto, mentre Jean-Claude Juncker, certo di vedersi affidato il mandato, ha detto: "Il Ppe ha vinto le elezioni".

Di parere opposto i socialisti: "Le grosse perdite del Ppe dimostrano chiaramente lo scontento della gente per le politiche della destra", dichiara il presidente dell'S&D Hannes Swobodama, "Jean-Claude Juncker, in qualità di candidato del gruppo più ampio, ha ora pieno diritto di tentare di trovare una maggioranza nell'Europarlamento, a iniziare dal suo stesso gruppo".

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