Mondo

Il fotografo che ha "beccato" Hollande: "Non era protetto, avrei potuto ucciderlo"

Il fotografo Sébastien Valiela rivela particolari inquietanti sulla sicurezza del presidente. Regia politica dietro allo scandalo?

Il fotografo che ha "beccato" Hollande: "Non era protetto, avrei potuto ucciderlo"

La Francia si interroga sulle tre donne del presidente Hollande (l'ex compagna Ségolène Royal, da cui ha avuto 4 figli e che ha lasciato per la giornalista Valérie Trierweiler, e l'ultima fiamma, l'attrice Julie Gayet). Ma si interroga soprattutto sulla sicurezza del proprio Capo di Stato. Non sono tanto le scappatelle consumate nell'appartamento al numero 20 di Rue du Cirque, infatti, ad aver fatto drizzare le orecchie a molti. "Il presidente è mal protetto", ha detto Sebastien Valiela. Non è un esperto ma ha avuto modo di tastare con mano l'apparato di sicurezza intorno al capo dell'Eliseo. E' lui, infatti, il fotografo autore dello scoop della rivista Closer, che al di là degli aspetti da feuilleton rosa, ha messo a nudo l'estrema facilità con cui i paparazzi hanno potuto entrare nella vita privata del presidente, senza che vi fosse alcun controllo. "Quasi non c’era un servizio di sicurezza", ha detto Valiela intervistato dall’emittente Rtl. "Avrebbe potuto attentare alla vita del presidente?" ha chiesto l’intervistatore. "Senza alcun problema", ha risposto il fotografo: perché "tutte le sere eravamo là senza nessuna sicurezza, nemmeno all’esterno" dell’edificio.

Venti anni fa Valiela tirò fuori un altro scoop, forse ancor più clamoroso di quello che ha investito Hollande. Con i suoi scatti rivelò l’esistenza della figlia illegittima di François Mitterand. Il fotografo racconta che Hollande "si è infilato in un parcheggio, su uno scooter, con il casco non allacciato e senza nessun veicolo dietro di lui". Data la natura delle "uscite serali" di Hollande, in Rue du Cirque, poi, "assolutamente nessuno" lo proteggeva una volta entrato nell’appartamento. Da quel momento, ha confermato il fotografo, "la sicurezza andava via". E i particolari "imbarazzanti" sull’appartamento (fornito da un’amica di Julie Gayet, Emmanuelle Hauck, ex moglie di Michel Ferracci, collegato alla gang corsa della "Brise de Mer"), non aiuta. Il nome di Ferracci appare associato all’appartamento nelle fatture e nelle "pagine bianche" e lui è stato condannato nel 2013 a 18 mesi con la condizionale per appropriazione indebita nell’ambito di un’inchiesta su una bisca di lusso. Tra l'altro il successivo compagno della Hauck, François Masini, era stato ucciso a colpi di pistola in Corsica. All’Eliseo ovviamente dicono che il presidente non sapeva nulla delle amicizie della sua amante. Ma si può dire lo stesso dei servizi segreti e dunque del ministero dell'Interno, il rampante Manuel Valls? Qualcuno insinua: Hollande sarà stato imprudente ma al ministero dell'Interno Sarkozy - che da poco ha deciso di rituffarsi nella politica attiva - conserva ancora molti amici. E se è vero che da un anno circa circolavano voci sulle scappatelle del presidente...

Al di là dei sospetti e dei veleni una cosa è certa: lo scandalo è scoppiato a pochissima distanza dalla conferenza stampa - programmata da tempo - in cui il presidente è chiamato a chiarire la sua politica nel campo dell’occupazione, della fiscalità e della riduzione della spesa pubblica e a precisare meglio il "patto di responsabilità" proposto agli imprenditori.

Oltre a questi argomenti dovrà, giocoforza, parlare anche delle sue donne.

Commenti