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La gauche anti-rom: "Sgomberi unica soluzione"

Se Hollande è più duro di Sarkozy. Il ministro degli Interni Valls scatena un putiferio: "Stile di vita in contrasto col nostro"

La gauche anti-rom: "Sgomberi unica soluzione"

«Non ci sono soluzioni alternative allo smantellamento progressivo dei campi occupati dai rom e al loro rinvio alla frontiera. L'integrazione interessa solo ad alcune famiglie». Le parole lapidarie del ministro degli Interni francese Manuel Valls si sommano ai numeri - 4.152 persone, un quinto della popolazione rom di Francia, sgomberate nei primi tre mesi del 2013 - e confermano quello che molte associazioni per i diritti umani denunciano da tempo: il governo della gauche, nell'era di François Hollande, si sta dimostrando uno dei più attivi contro i nomadi. «Ci illudiamo che il problema rom si possa risolvere solo attraverso l'integrazione - ha aggiunto il ministro - Queste popolazioni hanno uno stile di vita estremamente diverso dal nostro e chiaramente in contrasto col nostro. La loro aspirazione è tornare in Romania e Bulgaria».

Meno di una settimana fa era stata Nathalie Koschiunko-Morizet, la candidata del centrodestra alle municipali di Parigi di marzo 2014, a puntare il dito contro i nomadi della capitale - «ho l'impressione che molestino i parigini» - e a promettere il ripristino delle ordinanze contro «l'accattonaggio aggressivo» come parte di un «dispositivo che punta all'esplulsione» delle «bande di rom» che tentano di «depredare» la popolazione. Ora tocca al ministro Valls rincarare la dose, proprio lui che, dopo le parole della candidata dell'Ump, invitava a «stare attenti» e a «evitarne la criminalizzazione». Il ministro deve rispondere alle accuse delle associazioni per i diritti umani, dal «Movimento europeo contro il razzismo», che definisce di «estrema gravità» le sue parole, a «Francia terra d'Asilo» che ne denuncia «l'irresponsabilità e l'ipocrisia».

Intanto la conclusione degli analisti sembra ormai univoca: Hollande e i suoi uomini stanno facendo sui rom quanto e peggio del predecessore Nicolas Sarkozy, che nel 2010 fu oggetto di una procedura d'infrazione da parte della Commissione europea per violazione dei diritti umani per le numerose espulsioni ai danni dei rom.

«Smantellare i campi in quel modo, sbattere dei bambini in mezzo a una strada serve a distruggere tutto il lavoro svolto dalle associazioni e dai volontari, siamo costernati», ha scritto Le Monde riferendosi invece all'erede Hollande. «Con questa nuova caccia ai rom, siamo ripiombati nella più sordida tradizione sarkozysta» ha attaccato ancora l'Npa, il Nuovo partito anticapitalista, di estrema sinistra. I mugugni crescono anche all'interno del governo, con i Verdi, alleati decisivi, che accusano: «Gli sgomberi contraddicono una delle promesse del presidente». E la ministra della Casa Cécile Duflot, in aperta polemica col collega Valls: «Bisogna pensare alla questione senza dimenticare i valori della République. Tra questi c'è la fraternità». Un valore che coi rom sembra cambiare declinazione. In Svezia la polizia ha registrato illegalmente migliaia di nomadi. Con tante scuse del governo e parecchie polemiche.

I rom sono ormai tema politico che scotta.

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