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Isaac minaccia New Orleans e spaventa gli Usa

Venti fino a 150 km/h. Evacuate alcune zone costiere in Louisiana, Alabama e Florida. Obama ha dichiarato lo stato d’emergenza in Louisiana

Isaac visto dallo spazio
Isaac visto dallo spazio

"Isaac" nasce come tempesta tropicale ma, ingrossandosi di ora in ora, sta per trasformarsi in "uragano". E minacciosamente si avvicina a New Orleans, devastata nel 2005 da "Katrina", uno dei cinque uragani più gravi della storia, che causò 1.836 morti e danni per 80 miliardi di dollari. L’Agenzia meteorologica statunitense avverte la popolazione del rischio di "un aumento del livello del mare e di inondazioni sulle coste settentrionali del Golfo del Messico". Torna la paura negli Stati Uniti. 

L’arrivo della tempesta tropicale Isaac potrebbe causare "diverse inondazioni", ha detto Barack Obama, esortando le popolazioni interessate a "rispettare eventuali ordini di evacuazione". Il presidente ha parlato dell’emergenza leggendo un breve comunicato alla Casa Bianca e ha esortato gli americani a prendere seriamente l’emergenza Isaac che sarà - ha detto - una "grande tempesta". Il presidente ha invitato la poplazione interessata a non farsi prendere dal panico sottolineando come la FEMA, la Protezione civile americana, sia al lavoro già da una settimana per far fronte nel migliore dei modi all’emergenza. "Non è il momento di sfidare il destino - ha aggiunto il presidente - ascoltate le autorità locali".

In Alabama, il governatore Robert Bentley ha dichiarato lo stato di emergenza, ordinando l’evacuazione a chi vive nei pressi della città di Mobile. Lo stesso ha fatto il suo collega del Mississippi Phil Bryant, chiedendo di evacuare le aree costiere. In Louisiana, lo stato di emergenza a livello federale è stato dichiarato ieri dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Tutte le compagnie aeree hanno sospeso le operazioni nell'aeroporto internazionale Louis Armstrong di New Orleans. Gli uragani di categoria 1 hanno venti che soffiano da 119 a 153 chilometri orari.

Isaac ha fatto rimandare (almeno di un mese) il lancio da parte della Nasa del Radiation Belt Storm Probes, due sonde a bordo di un razzo Atlas che dovevano perlustrare lo spazio a 40mila chilometri dalla Terra.

 

 

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