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Israele, Netanyahu chiama Abbas: "Agisca per i tre ragazzi rapiti"

Da giovedì mancano all'appello tre giovani. Il presidente palestinese condanna il rapimento e la reazione di Israele

Un soldato israeliano di pattuglia in una strada di Hebron, in Cisgiordania
Un soldato israeliano di pattuglia in una strada di Hebron, in Cisgiordania

In una telefonata con il presidente palestinese Mahmoud Abbas, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto la collaborazione dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) per far ritornare a casa i tre giovani rapiti in Cisgiordania, nei pressi degli insediamenti di Gush Etzion. Gilad Shaer, Naftali Frenkel ed Eyal Yifrach mancano da giovedì, quando sono scomparsi mentre facevano l'autostop.

Netanyahu, che nei giorni scorsi ha confermato che il rapimento è stato organizzato "da un'organizzazione terroristica", ha chiesto ad Abbas di intervenire. Al presidente palestinese ha ribadito anche che il governo di unità nazionale formato con Hamas è "un male per i palestinesi e un male per l'intera regione".

Abbas, dal canto suo, ha condannato questa mattina il rapimento, criticando però anche la reazione di Israele. La sparizione dei tre giovani, uno dei quali ha anche la nazionalità statunitense, ha dato il via a una serie di arresti. Sarebbero finite in manette già 150 persone, tra le quali anche il presidente del parlamento palestinese Aziz Dweik, esponente di Hamas.

Un giovane palestinese, il 21enne Ahmed Sabarin, è morto oggi dopo essere stato colpito al petto da una pallottola, durante controlli casa per casa effettuati dall'esercito israeliano nel campo di Jalazun, a meno di dieci chilometri da Ramallah.

Secondo i media locali, Israele starebbe valutando anche se sia legalmente possibile espellere i funzionari di Hamas dalla Cisgiordania, per rimandarli a Gaza.

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