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Una Kennedy ambasciatrice nel Sol Levante

Cinquantasei anni, avvocato, ha sempre sostenuto Obama. Nel 2008 lo paragonò a suo padre, JFK

Una Kennedy ambasciatrice nel Sol Levante

C'è una foto che ritrae John Fitzgerlad Kennedy a bordo di una yacht, mentre stringe a sé la piccola Caroline: è stata scattata nell'agosto 1963, pochi mesi prima che il presidente venisse assassinato a Dallas. La piccola ha la testa adagiata sulla spalla del padre. Oggi quella bambina ha 56 e tra pochi giorni dovrebbe diventare la nuova ambasciatrice degli Stati Uniti a Tokyo. L'indiscrezione circola da mesi, ormai siamo vicini alla nomina, come confermano anche dal Giappone. Cinquantacinque anni, avvocato, Caroline è figlia dell'ex presidente Kennedy e Jacqueline Bouvier (Jackie). Se in autunno la sua nomina verrà confermata dal Senato, diventerà la prima donna a guidare l’ambasciata americana a Tokyo. Caroline Kennedy, sposata (tre figli), non è mai entrata in politica ma è presidente della fondazione John F. Kennedy per la promozione della cultura e nel 2008 e nel 2012 ha svolto un ruolo attivo nella campagna presidenziale di Obama.

Seguendo una prassi ormai consolidatasi negli anni Obama sceglie, per un posto di primo piano, non un diplomatico di carriera, ma una persona tra quelle che lo hanno sempre sostenuto nella sua avventura presidenziale. Come i neo ambasciatori a Roma e Londra, John Phillips e Matthew Barzun, grandi sostenitori e finanziatori dell’ultima campagna del presidente. E Obama non scorda quando, nel corso delle primarie del 2008, Caroline Kennedy, affermato avvocato newyorkese, insieme allo zio Ted "scaricò" Hillary Clinton per schierarsi con lui. L’appoggio dei Kennedy, la famiglia democratica più famosa e influente d’America, fu determinante per la vittoria finale. Sul New York Times Caroline scrisse un editoriale dal titolo "Un presidente come mio padre", arrivando a paragonare il primo presidente afroamericano della storia Usa a JFK.

E' da molto tempo che i Kennedy non occupano una posizione pubblica così in vista. Un incarico in passato ricoperto da personalità del calibro di Walter Mondale, ex vicepresidente di Jimmy Carter, Tom Foley, ex speaker della Camera, e Howard Baker, ex leader della maggioranza repubblicana al Senato durante la presidenza di Ronald Reagan.

Rapporti stretti tra Usa e Giappone

C'è molta attesa, a Tokyo, per la designazione del nuovo ambasciatore, considerato che tra i due paesi (alleati) ci sono diversi dossier dossier aperti, soprattutto a livello economico. Parliamo, ad esempio, dei negoziati sul Trans-Pacific Partnership (Tpp), l’accordo di libero scambio guidato dagli Usa su cui il governo nipponico di Shinzo Abe fa affidamento per risollevare un’economia in deflazione da quasi un ventennio. Ma in ballo ci sono anche delicate questioni internazionali, come la Corea del Nord e i suoi ambiziosi (e pericolosi) programmi atomici.

Infine, a livello economico-geopolitico, c'è la delicata questione dei rapporti con la Cina, che con il suo attivismo militare marittimo minaccia Tokyo (l'ultimo esempio è lo scontro sulla sovranità delle isole giapponesi Senkaku/Diaoyu, rivendicate da Pechino).

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