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Kiev allerta i riservisti. Il premier Iatseniuk: "Sull'orlo del disastro"

Kiev ribadisce: "Ci hanno dichiarato guerra". Mezzi e militari russi si schierano in Crimea. Nel pomeriggio vertice Renzi-Pinotti-Mogherini. Intanto i Paesi occidentali avvertono Mosca: a rischio il ruolo nel G8. LIVE - DIARIO DALL'UCRAINA

Kiev allerta i riservisti. Il premier Iatseniuk: "Sull'orlo del disastro"

È arrivato ieri il via libera della Camera alta del Parlamento russo al presidente Putin, a cui i parlamentari hanno dato l'autorizzazione per dispiegare le truppe in Ucraina. Una decisione presa all'unanimità e che secondo molti osservatori è semplicemente la copertura formale di un'operazione già in corso, che ha portato nei giorni scorsi mezzi e migliaia di uomini sul territorio di Kiev, nella penisola di Crimea russofona e filo-russa.

L'Ucraina ha avvertito questa mattina i riservisti - circa un milione di persone - di tenersi pronti. Il premier Iatseniuk ha ribadito che il Paese è "sull'orlo del disastro" e che la Russia "ha dichiarato guerra".

I palazzi del potere, nella penisola di Crimea, sono già per buona parte nelle mani dei manifestanti filo-russi e i militari di Mosca hanno sequestrato armi in alcune basi, mentre diversi soldati ucraini - secondo quanto scrive l'Interfax - avrebbero preso le parti delle forze di Putin.

A Privolnoye, dove si trova Fausto Biloslavo per Il Giornale, i militari si sono rifiutati di arrendersi e consegnare le armi ai russi che hanno circondato la base militare. Nella zona un convoglio con diversi mezzi adibiti al trasporto di truppe.

Molte le reazioni a livello politico e diplomatico. Il Canada ha richiamato il proprio ambasciatore a Mosca e si è unito a Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia nel condannare le azioni della Russia, annunciando il boicottaggio dei prossimi incontri preliminari al G8.

Il segretario di Stato statunitense, John Kerry, ha messo in guardia Mosca e avvertito che "gli effetti sulle relazioni Usa-Russia e sullo status internazionale della Russia saranno profonde". Il ministro degli Esteri britannico, William Hague, ha chiesto il rispetto "dell'integrità territoriale" ucraina, un punto già sollevato da Kiev nel Consiglio Onu di sabato.

Il ministro degli Esteri greco, Evangelos Venizelos, è partito in missione diplomatica per l'Ucraina, dove vivono circa 100mila greci, nella città di Mariupol.

Anche il ministro degli Esteri greco, Ahmet Davotoglu, ha detto la sua, sottolineando che "la Crimea svolge il ruolo di ponte tra l'Ucraina e la Turchia". Il 17% degli abitanti della penisola è composto da tatari, minoranza musulmana che vive qui da secoli.

Cinque milioni abitano entro i confini di Ankara.

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