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Merkel trova l'accordo La Koalition sulla pelle degli altri Paesi europei

Cdu, Csu e Spd firmano un nuovo programma: pedaggi autostradali solo per stranieri, doppia cittadinanza ai figli di immigrati, salario minimo

Merkel trova l'accordo La Koalition sulla pelle degli altri Paesi europei

Un accordo sulle pelle dell'Europa. La nuova grande coalizione tra Cdu e Spd porta in dote i dilemmi di sempre. Dopo una trattativa lunghissima durata diciassette ore la Germania ha un Governo, frutto dell'accordo tra la Cdu della cancelliera Merkel, la bavarese Csu e la Spd guidata già da Sigmar Gabriel. Uniti da un contratto di 185 pagine «siglato» in un luogo niente affatto casuale come la Willy-Brandt-Haus, ovvero la sede centrale della Spd a Berlino.

Ma cosa contiene l'intesa intitolata «Formare il futuro della Germania»? Salario minimo di 8,50 euro l'ora, aumenti pensionistici per le madri, doppia cittadinanza per i figli di immigrati, il pedaggio per gli stranieri sulle autostrade e un generico slogan per combattere la disoccupazione giovanile nel continente. Ovvero una serie di misure che nell'interesse della Germania si riverberano non certo positivamente sui destini continentali. Le richieste della Spd sul salario minimo sono state accettate, anche se nelle settimane precedenti erano stati i sindacati a invocare prudenza visto che con il salario minimo si innescano delle difficoltà tecniche in occasione di future contrattazioni collettive. Ma tant'è, 8,50 euro l'ora a partire dal primo gennaio 2015.

Altra istanza avanzata da Gabriel è la pensione a 63 anni per quei lavoratori che abbiano in pancia già 45 anni di contributi. Mentre a decorrere dal prossimo luglio sono previsti aumenti anche per le pensioni delle nove milioni di donne tedesche che siano diventate madri sino al 1992. La Csu lo considera un punto di rilievo, ma il pedaggio per gli automobilisti stranieri sulle autostrade del paese è un vero e proprio autogol. Al pari di un altro aspetto molto controverso, come quello della doppia cittadinanza: è stato deciso che i figli, nati in Germania, da (entrambi) i genitori stranieri potranno ottenere il doppio passaporto senza dover più scegliere fino al ventitreesimo anno di età, per una delle due nazionalità. «Starkes Europa» è il capitolo del contratto dedicato ai rapporti tra Berlino e il resto degli stati membri, in cui è scritto che alla Germania, «la più grande economia d'Europa, spetta una particolare responsabilità per il nostro Continente». Accennano ad un non meglio precisato principio di solidarietà e di responsabilità dei singoli Paesi, circostanza che non trova riscontro in alcun provvedimento concreto, tanto più che lo stesso documento chiude ufficialmente ogni ipotesi di Eurobond.

Tra l'altro Gabriel, oltre ad essere uno dei protetti dell'ex cancelliere Gerhard Schröder, è stato dal 2005 al 2009 ministro dell'Ambiente della prima Grosse Koalition. Facile prevedere come Frau Angela gli riservi una sorta di super dicastero legato all'energia sullo stile di quello dell'economia appena liberato da Wolfgang Schaeuble. E per le Finanze ci sarebbe addirittura l'ipotesi di uno dei maggiori critici della Merkel, Helmut Schmidt, l'ex-Kanzler della Spd che vulgata vuole sia l'esponente politico più amato in assoluto dai tedeschi, ma ha ben 95 anni. Solo due giorni fa Schmidt aveva sferrato un colpo diretto contro Angela Merkel e la sua politica economica perseguita a scapito dei paesi dell'Europa meridionale. In un'intervista al New York Times aveva osservato che gli impulsi socialisti tedeschi di Merkel e dei suoi politici dovrebbero lavorare in modo più sintetico nella Ue, e «i tedeschi devono cambiare il loro approccio». Aprendo di fatto il delicatissimo dossier dei rapporti con il resto dell'Ue, dove nessun Paese riesce a replicare il trend tedesco. Sul punto aveva anche sottolineato come la Germania avesse al momento abbiamo il più grande surplus commerciale nel mondo: «I nostri indicatori sono migliori di quelli della Cina, ma questo surplus enorme porta una sorta di necessità morale». Come a voler indicare che la strada da seguire è un'altra rispetto a quella imboccata fino ad oggi. E facendo un invito a quella che per i prossimi quattro anni sarà ancora alla testa del Paese: «Il debito della Grecia deve essere cancellato per dare più tempo per recuperare. Lo stesso dovrebbe essere fatto per la Spagna». Ma Frau da quell'orecchio proprio non ci sente.

Twitter: @FDepalo

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