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Nigeria: video con le ragazze rapite. Boko Haram propone di liberarle con uno scambio di prigionieri

Il gruppo integralista mostra le ragazze coperte dal velo e riunite in preghiera. Il governo nigeriano rifiuta l'offerta di scambio

Nigeria: video con le ragazze rapite. Boko Haram propone di liberarle con uno scambio di prigionieri

Mentre il mondo si mobilita per chiedere la liberazione delle quasi trecento studentesse liceali rapite in Nigeria, il movimento integralista islamico Boko Haram (quello che le ha rapite) diffonde un video in cui si vede un nutrito gruppo di ragazze (circa 130), vestite con l’hijab e tuniche scure lunghe fino ai piedi, intente a pregare. Il filmato, diffuso dall'agenzia Afp, dura circa 17 minuti e nella voce in sottofondo si sente parlare Abubakar Shekau, leader del movimento, che lancia la sua ennesima sfida allo Stato nigeriano ma anche a tutto il mondo libero. Propone, infatti, la liberazione di quelle povere ragazze in cambio del rilascio di tutti i prigionieri appartenenti al gruppo estremista detenuti nelle carceri nigeriane.

Nel video tre ragazze vengono intervistate: due di loro dicono di essersi convertite dal cristianesimo all’islamismo, una terza afferma che era già musulmana. C'è un'aria di apparente tranquillità e le ragazze interpellate affermano di non essere state trattate male. Shekau, che nel filmato non appare mai insieme alle studentesse, sostiene che le ragazze "in verità le abbiamo liberate, sono diventate musulmane". E minaccia che "non verranno mai rilasciate fino a quando non rilascerete i nostri fratelli" incarcerati. Non si sa quando il video sia stato girato. Rispetto al precedente ha una qualità migliore. A un certo punto nel filmato si vede un miliziano armato che impugna una piccola videocamera.

Il governo nigeriano fa sapere che rifiuta di trattare con Boko Haram. L'ha annunciato il ministro degli interni nigeriano, Abba Moro.

Guarda il video

La scorsa settimana il leader islamista aveva annunciato che le studentesse erano state rapite per essere vendute come schiave. La notizia aveva suscitato lo sdegno in tutto il mondo, con una straordinaria mobilitazione sui social network a favore della loro liberazione, a cui hanno aderito leader politici, personaggi della cultura, dello spettacolo, dello sport ed anche Papa Francesco. Tutti hanno hanno espresso sostegno alla campagna #BringBackOurGirls, divenuta virale sui social media.

Dove si trovano le ragazze?

Come riporta il sito della Bbc, il governatore dello Stato nigeriano del Borno, Kashim Shettima, ha detto di avere informazioni sul luogo in cui si troverebbero le ragazze rapite. Shettima, riporta la Bbc online, ha passato ai militari del Paese informazioni di avvistamenti delle ragazze, aggiungendo di non credere che le ragazze siano state portate in Ciad o in Camerun. Intanto, come ha riferito un consigliere speciale del presidente, Reuben Abati, "il governo della Nigeria non ha intenzione di pagare un riscatto o di comprare le ragazze perché la vendita di esseri umani è un crimine contro l’umanità".

Le autorità nigeriane, accusate di non aver dato una pronta risposta al sequestro delle studentesse e di aver diffuso poche informazioni nei giorni immediatamente successivi, sono state costrette ad agire in seguito alla diffusione del primo video di Boko
Haram, in cui si minacciava la vendita delle ragazze al mercato come schiave. La pressione internazionale ha portato sulla tragedia delle ragazze l’attenzione dei media e dei governi di tutto il mondo.

Il presidente Goodluck Jonathan ha accettato l’assistenza internazionale da parte di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Cina e Israele, che hanno inviato specialisti nel Paese africano per aiutare le forze armate nella ricerca delle ragazze.

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