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Nude per la rivoluzione: Aliaa Magda e le altre contro il regime in Iran

Lo scorso ottobre una giovane egiziana pubblica sul blog una sua foto in cui indossa solo autoreggenti e scarpe rosse. Un gesto che ha fatto nascere una vera e propria rivoluzione

Nude per la rivoluzione:  Aliaa Magda e le altre  contro il regime in Iran

Nude per la rivoluzione. E' iniziato tutto a ottobre 2011, quando Aliaa Magda El Mahdy è diventata un caso mediatico. La giovane egiziana, nel mezzo degli eventi rivoluzionari del Cairo, aveva messo sul suo blog una sua fotografia in cui indossava soltanto un paio di calze autoreggenti e scarpe rosse. In un Paese conservatore come l'Egitto, in cui la maggioranza politica oggi è guidata dal gruppo islamista dei Fratelli musulmani, le condanne non hanno tardato ad arrivare. E anche le minacce di morte. Il gesto della giovane egiziana, esaltato, sostenuto, controverso, condannato, non è rimasto isolato e ha ispirato una catena di solidarietà e sostegno molto particolare.

Altre donne, da Israele all'Iran, hanno posato nude, in sostegno di Aliaa El Mahdy: nudi rivoluzionari, che mirano a distruggere antichi tabu sociali e religiosi in una regione in cui le donne non hanno gli stessi diritti degli uomini. Così, 40 israeliane si sono fatte fotografare, nude, coperte in parte da uno striscione con una scritta in ebraico e in arabo: "Amore senza limiti", "Omaggio a Aliaa Magda El Mahdy. Sorelle di Israele".

Da Londra, un'attivista iraniana per i diritti umani, portavoce dell'associaizone Equal Rights Now, ha lavorato alla realizziazione di un intero calendario di nudi femminili, in solidarietà con la blogger egiziana, la cui foto campeggia in prima pagina. Maryam Namazie ha messo assieme le fotografie di attiviste, autrici e blogger atee (la giovane egiziana si definisce atea, un concetto inaccettabile in un Paese islamico conservatore come l'Egitto) e ha chiamato il progetto "Nude Revolutionary Calendar". Poco dopo, in sostegno di questa iniziativa e per promuovere la vendita delle fotografie, un gruppo di iraniane in esilio in Europa hanno posato nude, a mezzobusto, in un video: "La mia nudità è un no all'islam politico", "la mia nudità è un no alla lapidazione", dicono. Pochi giorni prima, il nudo dell'attrice iraniana Golshifteh Farahani, pubblicato su Madam Figaro in Francia, e comparso in un video, aveva sollevato lo sdegno in Iran. L'attrice, che vive a Parigi, compare in una foto a mezzobusto, nuda, si copre i seni con le mani. L'agenzia di stampa iraniana semi-ufficiale Fars ha parlato di "oscenità".

Accanto ai molti commenti di sostengo sulla pagina Facebook di Farahani, su cui è stata postata la fotografia, sono arrivate anche le condanne: "Mi fai schifo, hai venduto il tuo Paese e il tuo corpo, è una vergogna per una donna iraniana", ha scritto qualcuno.

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