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Nuovi attacchi con armi chimiche: strage in Siria

Nuovo feroce scambio di accuse tra il governo di Damasco e i ribelli siriani. Entrambi denunciano un nuovo attacco chimico in un villaggio in Siria ma puntano il dito l'uno contro l'altro. La tv di Stato accusa il Fronte al Nusra di aver usato gas cloro a Kfar Zeita, provocando due morti e oltre 100 feriti. La coalizione dell'opposizione parla di decine di persone colpite dal gas letale. Il bilancio totale sarebbe di sette morti, 5 dei quali a Harasta, sobborgo della capitale Damasco. Secondo il quotidiano britannico Guardian, inoltre, l'opposizione siriana ha accusato nei giorni scorsi il regime di aver usato armi chimiche in almeno tre attacchi dallo scorso gennaio. Il giornale riferisce che un alto funzionario della difesa israeliana ha affermato che i nuovi attacchi chimici si sono verificati nei sobborghi di Damasco. Secondo la fonte israeliana non si tratterebbe di sarin o gas mostarda ma di una sostanza industriale come i pesticidi. Anche la Gran Bretagna ha annunciato un'inchiesta sulle denunce dell'opposizione.
La situazione nel Paese è incandescente. Scontri tra i ribelli del Fronte al-Nusra e del Fronte islamico da una parte e le forze governative dall'altra sono in corso dall'alba di ieri ad Aleppo, nei pressi di un centro dell'intelligence militare situato nella zona occidentale della seconda città siriana. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, che ne ha ha dato notizia, si tratta dei combattimenti «più violenti» dalla metà del 2012, che stanno causando la fuga di civili e vittime in entrambi i campi. Non solo. Tramite la sua pagina Facebook l'Osservatorio dà notizia di bombardamenti sulla zona di al-Layramoun e della fuga di civili dal quartiere di al-Zahraa. I combattimenti, secondo l'Ong, hanno fatto diversi morti da entrambe le parti.

Un bilancio tragico che si somma agli almeno 70 morti del conflitto di giovedì nella cittadina di Boukamal, al confine con l'Irak.

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