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Obama in lacrime davanti allo staff Oggi spazio a economia e fiscal cliff

Il presidente ringrazia chi ha fatto campagna per lui e non riesce a trattenere il pianto. Oggi torna ad occuparsi della politica: occhi puntati su mercati, crisi e fiscal cliff

Obama in lacrime davanti allo staff Oggi spazio a economia e fiscal cliff

La campagna è ormai alle spalle. Barack Obama ha assicurato il risultato. L'inquilino alla Casa Bianca è ancora lui. E ora è il momento di rimettersi al lavoro.

Il presidente degli Stati Uniti, prima di tornare a fare politica, passa nel quartier generale di Chicago, fulcro di una campagna che è iniziata tre anni fa, coordinata da Jim Messina e David Axelrod. È lì per ringraziare lo staff che, un passo alla volta, lo ha spinto fino alla soglia della stessa Casa Bianca in cui ha messo piede quattro anni fa.

Ringrazia il gruppo che, col suo lavoro, gli ha garantito l'elezione. Parla per cinque minuti, a uno staff che riuscirà a fare "cose meravigliose". E si commuove. Il video, girato mercoledì, mostra un presidente che non riesce a trattenere una lacrima, orgoglioso del lavoro dei suoi sostenitori.

Obama si mostra umano, come già era successo in passato. Dà l'addio all'apparato che lo ha sospinto al secondo mandato. E si prepara al primo impegno del suo nuovo mandato. Oggi il presidente farà una dichiarazione che avrà come cardine il problema economico, focalizzandosi sulle misure necessarie a una ripartenza dell'economia.

Nelle parole del presidente ci sarà spazio anche per il fiscal cliff, ovvero per quelle norme legate a imposte e tagli di spesa su cui democratici e repubblicani dovranno trovare un'intesa entro fine anno. In mancanza della quale le misure passeranno in automatico a gennaio. Con il suo primo discorso politico, Obama punta anche a riequilibrare la situazione dei mercati, che ieri hanno subito flessioni importanti.

Il rapporto con i repubblicani e la Florida

Il partito di Mitt Romney ha concesso oggi a Obama anche la Florida. Lo spoglio delle schede è ancora in corso in tre delle contee del Sunshine State e probabilmente non terminerà prima di sabato a mezzogiorno. Ma i numeri sono dalla parte dei democratici. I 29 voti dello Stato portano a 332 le preferenze a Barack Obama.

John Boehner, leader repubblicano alla Camera, ha detto oggi di confidare nel fatto che i due partiti troveranno un accordo sulla legge per l'immigrazione. Il tema è molto dibattuto.

Gli avversari di Obama gli contestano di aver promesso di occuparsene a inizio del primo mandato, per poi fallire nonostante - fino alle elezioni di mid term - il suo partito controllasse la Camera. Per il governo gli irregolari che vivono negli Stati Uniti sarebbero 11,5 milioni

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