Mondo

Orrore in Pakistan: sgozzati per amore

I giovani si erano sposati contro la volontà della famiglia di lei. Che li ha sequestrati, drogati e poi decapitati davanti a tutti perché il gesto fosse di esempio

Orrore in Pakistan: sgozzati per amore

All'esecuzione hanno assistito anche i bambini. Perché fosse di esempio a tutti, specie i più piccoli. Perché tutti capissero che in Pakistan per l'amore non c'è spazio. Qui i matrimoni sono combinati e guai a non accontentare i genitori, le loro aspirazioni sociali ed economiche. Così è accaduto l'orrore estremo: due giovani, un ragazzo di 27 anni, Sajjad Ahmed, e la sua innamorata Muafia Bibi, di 23 (ma alcune fonti parlavo di 17) sono stati decapitati dopo essere fuggiti per sposarsi contro la volontà delle famiglie.

Lui di una comunità tribale inferiore, ecco perché il matrimonio non si doveva fare. Ma i ragazzi si sono battuti contro il divieto, nonostante le minacce e i tentativi di mandare all'aria ogni loro progetto. Il 18 di giugno si sono uniti in matrimonio con la classica fuga, per poi trovare riparo dai suoceri, i genitori dello sposo. Ma a nulla è valsa la ribellione.

La talebanizzazione della società pakistana è ormai talmente avanzata che la famiglia di Muafia, non potendo accettare lo sgarbo subìto, si è mobilitata a tal punto da mettere a segno un piano omicida da far venire i brividi. Il padre e il nonno della ragazza, con la complicità di circa altre cinque persone, hanno prelevato la coppia dalla propria casa, l'hanno praticamente seuqestrata e caricando i due su un furgone li hanno portati nel proprio villaggio di Satrah, a circa 60 chilometri da Sialkot, nel Punjab pakistano dove la religione musulmana mostra il suo lato più estremista contro chi si ribella alle tradizioni. I due ragazzi sarebbero infine stati drogati, legati mani e piedi con delle corde e infine decapitati con un'accetta nel cortile di casa dove alcuni vicini era stati chiamati per assistere al macabro spettacolo. Nella denuncia del commissariato, si legge che «nessuno dei presenti ha avuto il coraggio di fermare il delitto». Gli assassini sono poi scappati, ma sono stati in seguito identificati. Quattro di loro, tra cui il nonno di Muafia, la madre e due zii sono stati arrestati.

Il padre e altri due sospetti sono ancora latitanti.

Commenti