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Ottant'anni di galera all'ex dittatore: commise genocidio ai danni dei Maya

Città del Guatemala Clamoroso verdetto di condanna per José Efrain Rios Montt, per più di trent'anni e fino al 1996 dittatore del Guatemala. Abituato a dettar legge senza contrasti, negli anni Ottanta si macchiò dell'uccisione, nel dipartimento nord-occidentale di Quichè, di 1.771 civili appartenenti al gruppo indigeno dei Maya Ixil. Quasi una goccia nel mare rispetto agli oltre 250mila morti accertati durante la lunga guerra civile guatemalteca, che durò di fatto dal 1960 al 1996.
Rios Montt, oggi 86enne, è stato condannato a 80 anni di carcere (50 anni di reclusione per genocidio più 30 anni per crimini di guerra). Il verdetto è chiaramente simbolico, vista l'età dell'imputato, ma è comunque clamoroso. È stato accolto con grida di giubilo dalle centinaia di persone, per lo più vittime sopravvissute o parenti di quelle decedute, assiepate nell'aula del Tribunal Primero A de Mayor Riesgo di Città del Guatemala: mai era accaduto che a un ex capo di Stato una condanna per genocidio fosse inflitta da parte della magistratura nazionale, non soltanto in Centro America o in America Latina bensì nel mondo intero.«Giustizia!», è stato il boato esploso all'esterno una volta appreso l'esito del processo contro l'ex politico e generale a riposo.

L'interessato ha ascoltato la lettura della sentenza impassibile e, quando la presidente del collegio Jazmin Barros ha annunciato che gli sarebbero stati revocati gli arresti domiciliari e che sarebbe stato trasferito in carcere, si è limitato ad annuire.

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