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Kerry replica a Putin dall'Ucraina: "Vuole un pretesto per invadere"

L'opzione militare rimane in campo, ma per ora "non serve". Mosca testa un missile e definisce illegittimo l'attuale governo di Kiev. DIARIO DALL'UCRAINA

Soldati russi all'aeroporto di Belbek, in Crimea
Soldati russi all'aeroporto di Belbek, in Crimea

Sarebbero iniziati oggi, "a livello di ministri", i contatti tra Kiev e Mosca. A dirlo il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk, che senza aggiungere molti dettagli ha parlato dell'avvio di un dialogo tra Ucraina e Russia.

Per la prima volta da che l'ex presidente Viktor Ianukovich ha lasciato l'Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin ha parlato direttamente della situazione, denunciando "un colpo di Stato" e definendo "illegittimo" l'attuale governo.

Pure se Ianukovich è "legittimo" non ha "futuro politico", ha detto Putin, aggiungendo che un intervento in armi sarebbe giustificato da "una richiesta" inviata ai russi dall'ex presidente. Un'affermazione a cui hanno risposto tanto Barack Obama, secondo cui le giustificazioni addotte "non ingannano nessuno", quanto John Kery, secondo cui Mosca vuole un pretesto per l'invasione.

Putin, le cui forze hanno preso di fatto il controllo della penisola di Crimea, regione autonoma a maggioranza filo-russa, ha detto che si riserva "ogni mezzo per difendere i cittadini dell'Est", senza ammettere l'utilizzo di truppe. Il segretario di Stato americano, John Kerry, intervendo in serata da Kiev, ha chiesto alla stampa se "davvero il presidente russo ha negato di avere mandato uomini in Crimea" e condannato "l'atto di aggressione".

A fine marzo in Crimea si terrà un referendum che ai cittadini dovrebbe proporre il quesito sull'autonomia della penisola. Il 25 maggio l'Ucraina sarà chiamata alle urne per le presidenziali. Mosca ha chiarito che non riconoscerà un voto in un clima di terrore.

Molte basi militari in Crimea sono ormai controllate dai russi. Nel video i militari della base area di Belbek, alle porte di Sebastopoli, marciano verso i soldati russi, che sparano colpi d'avvertimento in aria.

Kerry ha attaccato Putin, colpevole di avere utilizzato "l'intimidazione e l'aggressione come prima risposta" e ribadito il sostegno al popolo ucraino, specificando che "Obama non sta cercando uno scontro".

Poco prima, il segretario di Stato aveva annunciato al Maidan di Kiev che "Obama sta pianificando una maggiore assistenza". Putin aveva commentato in mattinata che le domande della piazza sono già state accolte con l'accordo del 21 febbraio.

Secondo fonti ufficiali arriverà dagli Usa un miliardo di dollari in garanzie sui prestiti, per compensare l'eventuale perdita di sussidi energetici dalla Russia. Già congelata la cooperazione militare con Mosca. L'Unione Europea aiuterà Kiev a saldare il debito da due miliardi nei confronti di Mosca, priorità nel programma di aiuti. Putin ha definito "controproducenti e dannose" le sanzioni allo studio.

Poco efficace lo stop ai preparativi per il G8 di Sochi: "Siamo pronti a tenerlo, ma i nostri partner non voglio venire - ha detto Putin -, non vengano". Più probabile l'apertura di un gruppo di contatto internazionale, voluto dalla Germania. Per Mosca, che ha accettato un incontro Nato-Russia per domani, "in linea di principio è possibile".

Le forze russe hanno intanto eseguito un lancio di prova di un missile balistico intercontinentale RS-12M "Topol", come riferisce all’agenzia Ria Novosti il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Iegorov. Il lancio è avvenuto dal poligono di "Kapustin Iar", nella regione di Astrakhan, vicino al Mar Caspio e, stando al portavoce, il test ha avuto esito positivo.

Secondo una fonte Usa, però, gli Stati uniti erano stati avvisati in anticipo del lancio, considerato di "routine".

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