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La Russia sta per adottare una legge anti gay

La Duma sta per approvare una legge che vieterà la "propaganda" gay tra i minori. Si basa sulla norma, già in vigore a San Pietroburgo, che ha permesso di denunciare Madonna dopo il concerto di agosto

La Russia sta per adottare una legge anti gay

Si inasprisce la legislazione russa nei confronti dell'omosessualità. La Duma (camera bassa del parlamento) fra pochi giorni voterà una legge che mette al bando la "propaganda gay tra i minori". Protestano le associazioni per i diritti delle minoranze sessuali e molte Ong internazionali. "La norma - come sottolinea il capo della commissione per gli Affari familiari, Elena Mizulina, esponente del partito di opposizione Russia Giusta - ha incontrato forte sostegno in molte regioni russe". Se non vi saranno intoppi la legge dovrebbe entrare in vigore nella primavera del 2013.
Previste ammende da un minimo di 1.000 rubli per i privati cittadini a un massimo di 500.000 per le società.

Ma in cosa consisterebbe la "propaganda dell’omosessualità" che il parlamento russo intende sanzionare? In realtà c’è il divieto di qualsiasi manifestazione pubblica nel nome delle minoranze sessuali, dal gay pride a trasmissioni tv o
radiofoniche dedicate. Anche sulla base di questa legge, già in vigore a San Pietroburgo e in altre regioni russe, è stata ad esempio querelata Madonna dopo il concerto dello scorso agosto: il ricorso di un gruppo di militanti ortodossi, che chiedeva indennizzi complessivi per 8 milioni di euro, è stato però respinto.

La legge che vieta la "propaganda omosessuale" trova l'aperto sostegno da parte della Chiesa ortodossa moscovita, che ne ha chiesto l’applicazione a livello federale.

In una società erede dell’Unione sovietica, dove l’omosessualità era reato (il relativo articolo è stato abrogato solo nel 1993) l’omofobia resta una componente culturale molto forte e questa legge ottiene un vasto sostegno popolare, soprattutto fuori dalle grandi città.

Solo due anni fa l’allora sindaco di Mosca Yuri Luzhkov disse che non avrebbe mai dato il suo nulla osta a una "manifestazione satanica" come la gay parade.

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