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Siria, Assad: "La guerra è l'unica soluzione"

Il presidente siriano torna a mostrare i muscoli, galvanizzato dai successi sul campo degli ultimi giorni. "Nessuna trattativa coi terroristi"

Siria, Assad: "La guerra è l'unica soluzione"

Assad torna ad alzare la voce. Il presidente siriano dice che non ha intenzione di condurre "alcuna trattativa con i terroristi". I terroristi, ovviamente, sono tutti quelli che si battono contro il regime siriano. Assad li sfida ancora, ripetendo che nei loro confronti userà il "pugno di ferro". Non sono parole nuove. Spesso, in passato, Assad si è espresso in questi termini. Ora a torna a farlo con più sicurezza, forte delle vittorie militari sul campo degli ultimi giorni. In un discorso tenuto ieri sera durante una cena organizzata nel palazzo presidenziale di Damasco, Assad mostra di nuovi i muscoli e ostenta sicurezza. Dice che la "guerra in corso nel paese sarà risolta entro i prossimi mesi".

Lascia aperta, comunque, la possibilità per una soluzione politica, aggiungendo che "l’opposizione non ha alcun seguito popolare e non ha un ruolo nella soluzione della vicenda". Assad prosegue dicendo che "è vero che la guerra si combatte sui media e sui social network e nella società, ma l’unica soluzione si può trovare sul campo" e che "le difficoltà economiche legate alla guerra colpiscono tutti i siriani e l’unica soluzione è colpire il terrorismo". Assad non vuole saperne di far partire negoziati di pace a Ginevra. Ribadisce che il terrorismo non può esser affrontato con la politica e l’unica soluzione è soffocarlo "con il pugno di ferro". Il suo lungo discorso, pronunciato nella notte, è stato trasmesso in tv. Il presidente siriano ha anche affermato che l’opposizione, la Coalizione Nazionale Siriana, ha fallito e non può giocare alcun ruolo nella ricerca di una soluzione per porre fine alla guerra civile che sconvolge il Paese dal 2011.

Successo strategico per Assad

Il ministro della Difesa siriano, generale Fahd al-Frej, ha visitato Khaldiyeh, quartiere di Homs riconquistato dalle forze regolari nel luglio scorso: lo ha reso noto Sana, l’agenzia di Stato siriana. La riconquista di Khaldiyeh - uno dei luoghi simbolo della ribellione - rappresenta un successo strategico molto importante per il regime. I ribelli siriani, intanto, hanno preso il controllo di varie zone nella provincia costiera di Latakia, che le forze del regime utilizzavano come basi militari. Secondo un comunicato della Coalizione Nazionale Siriana i ribelli si sono scontrati domenica con le forze del regime a Latakia, dove hanno preso il controllo delle aree montagnose di al Turkuman Akrad, Zion e al-Hafah, tutti luoghi che erano utilizzati dal governo per lanciare attacchi.

Ong: strage di bambini

Oltre 90 vittime al giorno per un totale di 2464 morti nel solo mese di luglio. Il bilancio delle vittime del conflitto siriano è fatto dall’Osservatorio siriano dei diritti umani, una ong con sede nel Regno Unito e vicina all’opposizione. Tra i morti si contano anche 293 bambini e 173 donne.

La ong precisa che sono almeno 10 i bambini uccisi ogni giorno dalle forze del regime di Damasco.

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