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Siria, capo della polizia disertore: "Usate armi chimiche"

Abdulaziz al-Shalal - scrive il Times - abbandona le fila del regime per unirsi ai ribelli e punta il dito contro Damasco

Siria, capo della polizia disertore: "Usate armi chimiche"

Una defezione non di poco conto tra le fila di quanto in Siria sono rimasti fedeli al governo di Bashar al-Assad. Abdulaziz al-Shalal, capo della polizia militare, ha lasciato l'esercito per unirsi ai ribelli. A portare all'abbandono - secondo quanto scrive il Times - sarebbe stato l'utilizzo di armi chimiche da parte del governo di Damasco.

In un video registrato al confine tra turchia e Siria il generale, che ancora indossa la divisa, parla di un attacco portato a termine nel periodo natalizio nella zona di Homs. Critica l'operato del suo Paese, che "ha abbandonato la sua missione fondamentale", la protezione del Paese, trasformandosi "in una banda che semina morte, distrugge città e villaggi, e commette massacri ai danni del nonostro popolo innocente". Al momento al-Shalal è il militare di più alto rango ad avere lasciato il regime.

Sospetti sulla possibilità che Damasco potesse utilizzare armi chimiche per sconfiggere la resistenza erano sorti anche a dicembre. Il New York Times, in un articolo che citava fonti dell'intelligence statunitense, aveva parlato di uno spostamento in atto dell'arsenale in mano al governo siriano. Questa possibilità aveva portato la Turchia a chiedere con maggiore insistenza lo schieramento sul confine dei missili Patriot in funzione difensiva. La NATO aveva poi dato il via libera al dispiegamento delle batterie.

Resta comunque da verificare l'attendiblità delle dichiarazioni del generale.

Continuano gli scontri

Gli attivisti sono tornati oggi ad accusare Assad. Un bombardamento nella provincia di Raqqa, a nord, avrebbe provocato la morte di 20 persone, tra cui otto bambini. Poco chiaro quando l'attacco sia avvenuto. Un bilancio parziale delle vittime di oggi cita 21 bambini.

I ribelli - riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede a Londra - continuano l'assedio alla base di Wadi Deif, vicina a Maaret al-Numan (mappa), città di importanza strategica, nelle loro mani da ottobre. Almeno cinque i morti nella notte.

Incontro Mosca-Damasco

Faisal Mekdad, vice ministro degli Esteri della Siria è volato oggi a Mosca con il suo assistente, Ahmad Arnous. La visita istituzionale arriva a due giorni dall'incontro tra l'inviato speciale di Onu e Lega araba, Lakhdar Brahimi e i vertici di Damasco. Lo stesso Brahimi, che ha definito lo stato dei colloqui "preoccupante", volerà a Mosca sabato.

Ieri ha visto anche i capi della ribellione.

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