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Siria, rapiti quattro giornalisti italiani

Quattro italiani sequestrati nel Nord della Siria. Si tratta di un reporter della Rai e di tre freelance. La Farnesina: "L'unità di crisi è attivata ed è in contatto con i familiari. Occorre mantenere il massimo riserbo: l'incolumità dei connazionali resta la priorità assoluta"

Siria, rapiti quattro giornalisti italiani

Quattro giornalisti italiani sono stati rapiti in Siria, nella zona settentrionale del paese in parte controllata dai ribelli. Il gruppo, partito il primo aprile, è composto da un giornalista della Rai, e due freelance, un veterano della fotografia di guerra ed un operatore oltre ad un italo siriano che faceva da guida. Gli italiani sono entrati dalla Turchia nelle parte settentrionale della Siria. Secondo le prime notizie di fonte araba sarebbero stati sequestrati da un gruppo estremista della frammentata guerriglia contro Damasco.

Sulla pagina Facebook del giornalista Rai il reportage era annunciato. “Ci siamo. Parto. Per la Siria, ancora una volta. E' doveroso e spero che serva a bucare il muro dell'indifferenza” ha scritto in rete. I suoi amici su Facebook gli auguravano “in bocca al lupo”. Purtroppo sono finiti nelle fauci della guerra civile in Siria, dove basta un nulla per venir prelevati dal gruppo sbagliato. La Farnesina voleva tenere riservata la notizia per cercare di non alzare la posta e risolvere il rapimento in poche ore o giorni, ma notizie del genere volano. Ieri sera il primo a parlare di voci su italiani rapiti in Siria è stato il Tgcom e poco dopo l’Ansa con un breve dispaccio d’agenzia annunciava: “Quattro giornalisti italiani rapiti nel nord” del paese.

A tarda sera la Farnesina ha confermato il sequestro precisando di seguire "sin dai primi momenti la vicenda. L'unità di crisi si è immediatamente attivata" ed è in contatto "con i familiari". "Occorre mantenere il massimo riserbo" precisa la nota del ministero sottolineando che "l'incolumità dei connazionali resta la priorità assoluta".

Da un paio di giorni dall’Italia non riuscivano più a comunicare con la troupe che era entrata in Siria nella zona di Aleppo, la città dove si combatte da mesi fra ribelli e governativi. Almeno due dei rapiti sono dei veterani dei reportage di guerra che erano già stati in Siria seguendo fin dall’inizio la rivolta contro Damasco

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