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Siria, tensione al confine: scontri con l'esercito giordano

Per la prima volta dall’inizio dello scoppio della rivolta in Siria, le forze fedeli al regime di Damasco si sono scontrate nella notte con l’esercito giordano

Per la prima volta dall’inizio dello scoppio della rivolta in Siria, le forze fedeli al regime di Damasco si sono scontrate nella notte con l’esercito giordano lungo il confine tra i due Paesi. Secondo fonti dell'Ansa che si trovano lungo la frontiera, gli scontri sarebbero stati ingaggiati dopo che gli attivisti siriani hanno pubblicato nelle ultime ore video dei combattimenti notturni (guarda il video). Nel frattempo l’alto commissario dell'Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha espresso profondo allarme per la crescente minaccia per i civili con l’intensificarsi del conflitto e l’escalation di violenza in molte città e villaggi, così come nelle due città più grandi del Paese, Damasco e Aleppo.

La tensione in Siria continua a salire. Gli scontri si stanno intensificando e rischiano di allargarsi a macchia d'olio. Fonti ben informate fanno sapere che, durante gli scontri al confine con la Giordania, sono rimasti feriti almeno tre soldati giordani. Gli scontri con l'esercito siriano sono scoppiati non appena le truppe fedeli a Bashar al Assad si sono spinte a ridosso della frontiera, non lontano dal villaggio giordano di Thuneiba, e hanno occupato una torre di vedetta delle forze militari di Amman. Due giorni fa alcuni colpi di mortaio sparati dal territorio siriano erano caduti nei pressi di Ramtha, senza causare feriti ma rendendo ancor più alta la tensione al confine. Il governo giordano, tramite il suo portavoce Samih Mayta, non ha confermato l’accaduto ma ha invece riferito del ferimento di alcuni civili siriani, tra cui un bambino, che cercavano di fuggire dalla Siria.

I ribelli siriani si dicono "pronti per la madre di tutte le battaglie" contro le forze governative ad Aleppo, dove già controllano "alcune strade" che portano all’aeroporto. In una intervista telefonica all’agenzia di stampa Dpa Abu Omar al-Halabi, comandante dell’Esercito siriano libero (Esl), di stanza ad Aleppo, capitale economica del Paese arabo, ha fatto sapere che "gli scontri con le forze governative non si sono mai fermati" e che "alcune strade che portano all’aeroporto sono ora sotto il controllo dei ribelli". Dallo scorso fine settimana i ribelli e le forze governative combattono per il controllo della città ritenuta strategica. Secondo al Halabi, ad Aleppo sono ormai presenti 5.500 ribelli, dopo che tremila
combattenti provenienti da tutta la Siria si sono uniti ai 2.500 già presenti in città. Anche l’Esercito siriano sta ammassando truppe ad Aleppo, dove da questa mattina gli attivisti denunciano attacchi con elicotteri e artigliera contro le zone controllate dai ribelli.

A Damasco, intanto, proseguono i combattimenti per il secondo giorno consecutivo ad al-Hajar al-Aswad, zona nella parte sud della capitale controllata dai ribelli.

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