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La svolta dei marines, anche le donne in prima linea

La svolta dei marines, anche le donne in prima linea

New YorkCade un altro tabù per le donne americane. Il prossimo 2 maggio, quando inizierà il nuovo corso di combattimento per ufficiali dei Marine nella famosa base di Quantico, dove vengono formati e addestrati gli assaltatori anfibi, per la prima volta dopo più di un secolo sono state ammesse due donne. Un evento storico nel corpo dei Marine e nell'esercito americano, ma non significherà affatto che dopo i due anni un corso estenuante e durissimo che viene portato a termine dai due/terzi dei partecipanti, i due ufficiali donna del battaglione anfibio saranno pronte per essere gettate in prima linea e combattere nei fronti più caldi e pericolosi al fianco dei loro colleghi maschi.
Il regolamento dei Marines, al momento attuale, parla chiaro: le donne (sono più di 10 mila) possono svolgere soltanto ruoli di supporto nella logistica, nell'amministrazione del personale e nella manutenzione degli aeromobili. Ad esempio il corpo dei Marines può contare ad oggi più di 100 donne pilota di elicotteri da combattimento, ma con un gioco di parole, non possono combattere in prima linea. Possono guidare i loro «Black Bird», come vengono chiamati in gergo gli elicotteri dai marines, per trasportare truppe, oppure materiali, cibo e quant’altro. Ma sempre in missioni «no-combatt»: devono operare sempre dietro il fronte. Anche nelle ultime due guerre, in Alfganistan e poi in Iraq, le donne-marines hanno avuto un ruolo di supporto nella logistica e nella manutenzione dei elicotteri e altri mezzi di trasporto. Durante l'invasione dell'Iraq, nel 2003, come si ricorderà, un gruppo di donne-marines che guidavano dei mezzi di trasporto con viveri e munizioni, sbagliarono strada e finirono dentro una trappola di soldati iracheni. Alcune persero la vita e altre furono catturate e poi liberate con un raid spettacolare dei famosi Navy Seals, i super rambo che lo scorso anno uccisero Osama bin Laden in Pakistan.
Dal 1997 che le donne sono ammesse ai lunghi ed estenuanti corsi di combattimento dei marines e rappresentano circa il 20 per cento dei partecipanti con risultati lusinghieri. Circa il 70 per cento riesce a portare a termine con successo questi corsi da super rambo. Ma poi, una volta che diventano dei marines scelti, devono ritornare nelle loro abituali mansioni: negli uffici con ruoli amministrativi, nei trasporti e nella manutenzione di pezzi di artiglieria, elicotteri e quant’altro.
È così dall'agosto 1918, quando la prima donna indossò l'uniforme dei marines: si chiamava Opha Mae Johnson e fu arruolata con altre 302 americane per ruoli amministrativi e di ufficio in modo tale da mandare in Europa più uomini possibili a combattere in prima linea. E le donne poi arruolate furono decine di migliaia nella seconda guerra mondiale, quindi in quella di Corea e in Vietnam in modo tale da poter spedire un numero più alto possibile di marines combattenti nei teatri di guerra. Attualmente nei vari uffici dei marines, circa l'82 per cento dei ruoli negli uffici e nell'amministrazione del personale è ricoperte da donne. E così è stato il caso di Gail Reals, la prima donna marine a essere diventata nel 1985 generale di brigata senza mai aver sparato un colpo in prima linea.

Ha ricoperto solo ruoli di logistica e nell'amministrazione.

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