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Terzi dà ragione al Giornale "L'Italia fornirà ai francesi supporto logistico in Mali"

Le rivelazioni costringono il ministro ad ammettere la nostra partecipazione. Rappresaglia di Al Qaida: rapiti 41 occidentali

Terzi dà ragione al Giornale "L'Italia fornirà ai francesi supporto logistico in Mali"

Li hanno sequestrati all'alba di ieri e ora minacciano di farli fuori uno a uno. Al Qaida Maghreb ha in pugno le vite di 41 tecnici occidentali e giapponesi tenuti prigionieri dopo l'assalto degli impianti della compagnia inglese Bp di Ain Amenas, una località del Sahara algerino a cento chilometri dalla frontiera libica. Tra i sequestrati vi sono sette americani, cinque giapponesi, due francesi, un norvegese e decine di altre tecnici di nazionalità sconosciuta. Nel corso dell'incursione sono stati uccisi una guardia inglese e un altro responsabile della sicurezza.

Dopo l'attacco i terroristi non sono fuggiti con gli ostaggi, ma si sono asserragliati dentro l'impianto circondato adesso dall'esercito algerino. Un gruppo di terroristi è barricato negli impianti con cinque ostaggi mentre altri 36 sequestrati sono prigionieri nel settore alloggi del campo. Un ostaggio, raggiunto brevemente al telefono, ha detto che «i terroristi ci hanno detto di aver minato la base». L'aspetto più grave di questo sequestro di massa è il diretto collegamento con l'intervento francese in Mali. Mentre le forze speciali francesi combattono a Diabali, la cittadina 350 chilometri a nord della capitale caduta domenica in mani jihadiste, e i Mirage bombardano le roccaforti islamiste i terroristi hanno messo a segno una rappresaglia senza precedenti. Una rappresaglia definita una vendetta ai danni di Parigi. «Abbiamo preso 41 soldati britannici e francesi e li uccideremo uno per uno se gli attacchi non termineranno», sostiene il leader del Movimento per l'unità e la jihad in Africa occidentale (Mojwa), Omar Oud Hamaha. «Siamo militanti di Al Qaida venuti dal nord del Mali, apparteniamo alla brigata di Muktar Belmukhtar e abbiamo agito in risposta all'intervento di Parigi», ha invece spiegato al telefono un altro militante sostenendo di parlare a nome dei protagonisti dell'assalto. Belmukhtar, detto «il guercio», è un capo storico di Al Qaida nel Maghreb. Originario della Mauritania ha condotto le operazioni che hanno portato, a primavera, all'occupazione di Timbuctu e varie città del nord del Mali. L'impianto petrolifero attaccato si trova sulle stesse piste attraversate dai mercenari tuareg rientrati dalla Libia nel nord del Mali dopo la morte di Gheddafi. Proprio il ritorno di questi guerrieri, reduci dalle razzie negli arsenali del Colonnello, ha permesso alle formazioni islamiste di conquistare il nord del Paese.

Dopo le rivelazioni del Giornale sulla probabile partecipazione italiana alla prevista missione di formazione dell'esercito del Mali ieri il ministro degli esteri Giulio Terzi ha confermato ufficialmente la possibilità di un sostegno logistico alla Francia e «l'assoluta urgenza d'avviare la missione di 250 uomini formatori da inviare a Bamako per contribuire all'addestramento». Sul fronte logistico l'Italia potrebbe offrire alcune basi aeree e un paio di aerei da trasporto C-130, per il trasferimento di truppe e mezzi.

Ad oggi solo Londra ha messo a disposizione un paio d'aerei da trasporto mentre il resto dell'Europa ha risposto con un desolante silenzio all'avventura africana di François Hollande.

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